Cronaca

A San Mercuriale ci si affida a San Giovanni Paolo II contro il Covid

"Abbiamo pensato a questa iniziativa - dichiara don Enrico Casadio – dopo che una badante polacca, che viene a Messa in basilica con l’anziano che accudisce, ci ha informato di aver contratto il Covid"

A San Mercuriale ci si affida a San Giovanni Paolo II contro il Covid. Giovedì, alle 18.30, in occasione del 42° anniversario dell’inizio del ministero del grande pontefice polacco, nel giorno della sua memoria liturgica, don Enrico Casadio, parroco della centralissima abbazia di piazza Saffi, propone la preghiera del santo Rosario per tutti gli ammalati di Coronavirus e gli operatori sanitari. “Abbiamo pensato a questa iniziativa - dichiara lo stesso don Enrico – dopo che una badante polacca, che viene a Messa in basilica con l’anziano che accudisce, ci ha informato di aver contratto il Covid”.

La donna è ricoverata in ospedale al Morgagni-Pierantoni e si affida alla comunità che frequenta abitualmente, perché chieda l’intercessione del santo pontefice, suo conterraneo, per la pronta guarigione. “Abbiamo indetto questo momento – continua l’abate – anche perché in San Mercuriale si conserva una reliquia di San Giovanni Paolo II”. Don Enrico, che in questi giorni è immerso nei preparativi della festa del compatrono della Diocesi e primo vescovo della città, in programma domenica prossima, aveva proposto un santo Rosario anche il 18 maggio scorso, nel primo giorno utile concordato dalla Conferenza Episcopale Italiana con il Governo italiano, per poter tornare a dire Messa coi fedeli, dopo circa due mesi di sospensione provocati dalla pandemia.

Forlì godette della visita di Karol Wojtyla l’8 maggio 1986, all’inizio della sua storica venuta in Romagna. Quel giorno si presentò un papa giovane, sorridente, sebbene fossero ancora vive nel corpo le ferite dell’attentato subito cinque anni prima in piazza San Pietro a Roma. Rispondendo al saluto del vescovo monsignor Giovanni Proni, del senatore Spadolini e delle altre autorità incontrate appena disceso dall’elicottero, sul palco allestito ai piedi del monumento alla Vittoria auspicò “un altro risorgimento umano e cristiano”. Lungo il percorso, migliaia di braccia tese.

Attraversato corso della Repubblica, piazza Saffi e il tratto iniziale di corso Garibaldi, giunge in piazza Duomo, dove lo attendono centinaia di bambini delle scuole elementari e medie cittadine. Indelebile nella memoria di tanti forlivesi rimase la santa Messa celebrata nel pomeriggio in piazza Saffi, davanti a 25.000 persone. A memoria imperitura di quell'evento straordinario, rimane una lapide posta sul lato interno del campanile di San Mercuriale, inneggiante al papa più amato, “difensore degli umani diritti, apostolo di quella verità che tanto ci sublima”.


Si parla di