Cronaca

Affitti concordati, il Comune aumenta gli sconti fiscali. Premi per chi riqualifica gli immobili

Sconti fiscali per chi affitta un'abitazione a canone concordato e forme premiali per i proprietari che investono nel miglioramento dei loro immobili

Sconti fiscali per chi affitta un'abitazione a canone concordato e forme premiali per i proprietari che investono nel miglioramento dei loro immobili, sia per la sicurezza anti-sismica sia per dotazioni che permettono il risparmio energetico o altre infrastrutture edili e tecnologiche, migliorando così la qualità di vita degli inquilini: è lo scopo di un recente protocollo d'intesa sulle politiche abitative tra le associazioni della proprietà edilizia (Ape-Confedilizia, Asppi, Ance-Unindustria) e le organizzazioni che tutelano gli inquilini (Sicet-Cisl, Sunia-Cgil e Uniat-Uil). Il Comune interviene nell'accordo riducendo ulteriormente l'aliquota Imu (portata al 9,6 per mille), in aggiunta alla riduzione del 25% previsto già dalla legge per chi sceglie la locazione a canone concordato piuttosto che a libero mercato.

Il canone concordato, finora regolato da un analogo accordo siglato a Forlì nel 2004, funziona, tanto che in Comune, a cui spettano i controlli, sono registrati ben 4.500 contratti di affitto di questo tipo. “I contratti agevolati hanno sempre avuto successo a Forlì,  producendo un mercato chiaro e trasparente, allentando la tensione abitativa e arginando la bolla degli affitti. Quello del 2004 è stato un accordo di successo, non ce lo saremmo aspettato con la crisi degli ultimi anni, ma se ha resistito per 13 anni, continuando ad essere utilizzato, si vede che era lungimirante”, spiega a nome degli inquilini Marialena Miserocchi di Uniat. Questo ha comportato la riduzione pressoché a zero dei contenziosi con nessun caso approdato in tribunale, a differenza di altri territori.

Ora si fa il “tagliando” all'accordo, con una serie di novità, tra cui appunto la possibilità di locare per pochi mesi con una maggiorazione del 10% (per studenti universitari e di scuole superiori e lavoratori), una maggiore regolamentazione degli affitti di porzioni di case (sempre appunto per soluzioni di studenti, single e lavoratori) e una riclassificazione delle mappe cittadine, così che in aree meglio servite si possa chiedere qualcosa in più da parte dei proprietari. Ma oltre al rispetto dei canoni calmierati definiti nella tabella di accordo, particolare sforzo è stato fatto nei confronti dei proprietari di casa che decidono di riqualificare. Le case in affitto, infatti, sono generalmente vecchie ed energivore: col nuovo accordo - che va anche nella riduzione del consumo del suolo - chi vuole investire per migliorare gli infissi, piuttosto che mettere impianti fotovoltaici, il wifi o la tv satellitare, comprendendo anche gli investimenti in sicurezza anti-sismica, potrà chiedere per l'appartamento un canone superiore, rientrando così degli investimenti, rimanendo nelle tutele previste dai canoni concordati.

Spiega Oliviero Casadei, rappresentante di Sicet-Cisl: “Vent'anni fa non era ipotizzata la locazione breve per esempio per studenti, lavoratori o stranieri,  ma era prevista quella classica per le famiglie. La legge del 2017 impone di aggiornare gli accordi e a Forlì abbiamo deciso di farlo  privilegiando non solo il canone calmierato ma anche la qualità dell'appartamento, incentivando così a migliorarla”. Si tratta di un'occasione per i circa 5.000-6.000 appartamenti vuoti e sfitti (spesso perché molto degradati) presenti nella provincia di Forlì-Cesena”.

Il Comune, per agevolare tutto questo, ci ha messo uno sconto fiscale. Lo spiega il sindaco Davide Drei: “Al Comune spetta il compito di cerniera. L'accordo mostra che, pur partendo da interessi diversi tra proprietari e inquilini, si può convergere ad obiettivi comuni, per favorire interventi rigenerativi degli immobili e le fasce basse di reddito, favorendo l'emersione dalla illegalità. Il Comune sostiene tale accordo con una riduzione di imposta. con una deliberazione del Consiglio Comunale l'aliquota per i canoni calmierati passa al 9,6 per mille”. 

In sostanza il Comune non applicherà più l'aliquota ordinaria del 10,6 per mille, ma la porterà al 9,6. Su questa si applicherà poi lo sconto prevista dalla legge nazionale del 25%. Conclude l'assessore al Welfare Raoul Mosconi: “Abbiamo stimato in media un ulteriore risparmio di 80 euro sull'Imu per effetto della riduzione voluta dal Comune. Da parte nostra il Comune controllerà se gli accordi verranno rispettati. Con quest'accordo i canoni sono equi due volte: equi per i proprietari perché gli affitti devono essere pagati tutti, equi per gli inquilini perché devono essere giusti. Sosterremmo in tutti i modi questa tipologia di accordo”.


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