Cronaca

Coronavirus, l'analisi settimanale: +45% nel Forlivese, "Fase di recrudescenza. Ma meglio del 2020"

E' quanto emerge dal bollettino sull'andamento dell'evoluzione dell'epidemia diramato mercoledì dall'Ausl Romagna

Dal 15 al 21 novembre si è registrata nel Forlivese una crescita di nuovi positivi al covid-19 del 45,2%. E' quanto emerge dal bollettino sull'andamento dell'evoluzione dell'epidemia diramato mercoledì dall'Ausl Romagna. "Anche questa settimana, commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna, i dati confermano una maggior circolazione del virus, che si traduce in un aumento delle nuove positività e dell’occupazione dei posti letto, in particolare nei reparti Covid ordinari". Tradotto in numeri: 2.775 positività (6%) in Romagna su un totale di 46.516 tamponi, 960 in più rispetto alla scorsa settimana. Ospedali ancora al "livello arancione": in totale sono ricoverati 136 pazienti, di cui 12 in terapia intensiva (erano 109, 5 in Rianimazione).

Nel Forlivese le nuove positività sono passate da 428 a 622. Sono 307 contagi ogni 100mila abitanti, il dato più alto della Romagna. La linea rossa da non superare è quella dei 250 ogni 100mila abitanti. A superarla anche il Rubicone, con 286 contagi ogni 100mila abitanti. Ma i contagi sono aumentati ovunque: il Cesenate da 439 a 553, il Riminese da 413 a 796 e il Ravennate da 535 a 804. Sono 13 i decessi in tutta la Romagna, cinque - il più alto - nel Forlivese, con un tasso di letalità del virus del 2,5%. Sono due i focolai attivi in strutture socio assistenziali.

"In una fase di recrudescenza come quella a cui stiamo assistendo ora, ovunque, è necessario accelerare sulle terze dosi del vaccino, ma anche insistere sulla somministrazione delle prime e seconde dosi perché i vaccini sono il modo migliore per frenare l’epidemia e metterci al riparo dallo sviluppo della malattia nella sua forma più seria - prosegue Altini -. E a chi avesse ancora dubbi sull’efficacia delle vaccinazioni, dico di osservare con attenzione i dati di mercoledì rispetto a quelli della stessa settimana dell’anno scorso, quando eravamo per di più in presenza di forti restrizioni. Un anno fa avevamo 3969 nuovi casi rispetto ai 2775 attuali, si contavano una media settimanale di ricoveri pari a 503 contro quella attuale che è di 112 e una media di ricoveri in terapia intensiva pari a 43 a fronte della media attuale che è 6".

"Non c’è dubbio - prosegue Altini -: la differenza più significativa è riscontrabile nella malattia grave grazie all’effetto della protezione del vaccino. Ma allo stesso tempo, contano eccome anche tutte le misure di prevenzione individuali: continuiamo ad osservarle con rigore, siamo in una fase delicata, in cui molto dipende da noi e dai nostri comportamenti. Il ritorno passo dopo passo alla vita di relazione pre-covid nella sua interezza è direttamente proporzionale alla percentuale di popolazione che aderirà alla campagna vaccinale. Di fronte alla sfida che la realtà ci propone dobbiamo comportarci come una comunità (l’apporto del singolo al valore per tutti)".


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