Cronaca

"Pronti ad affrontare lo tsunami: ok l'uso di mascherina, ma non dimentichiamo di usare la testa"

Nell'appuntamento in diretta sulla pagina Facebook del parlamentare Marco Di Maio, il prof. Claudio Vicini risponde a molte domande sanitarie (e non solo) sull'epidemia di Covid-19

A che punto siamo con l'emergenza coronavirus? Nuovo approfondimento di pubblica utilità sulla pagine Facebook del parlamentare Marco Di Maio con il professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento "Testa-collo" dell'Ausl Romagna e otorino di prestigio internazionale. Il medico ha tranquillizzato sulle sue condizioni di salute, ringraziando chi sta combattendo il nemico invisibile in prima linea: "Sto bene, sono in contatto con tutti i miei collaboratori e lavoriamo anche molto da casa. Lunedì avrò due tumori da operare. Ognuno dà il suo contribuito per il ruolo che ha".

"In questi giorni tutti ringraziano la nostra sanità ed è giusto - ha detto il deputato Di Maio -; ma se oggi possiamo contare su un sistema sanitario tra i migliori al mondo è perchè la qualità che stiamo vedendo ora la si assicura ogni giorno, da molti anni. Grazie, dunque, a tutti gli operatori per il lavoro straordinario che stanno facendo; ma anche per quello che hanno fatto fin qui". 

Vicini ha fotografato prima di tutto la situazione a livello nazionale, facendo riferimento ai dati ufficiali del Dipartimento di Protezione Civile: "Le regioni che stanno soffrendo maggiormente questa situazione sono la Lombardia, poi l'Emilia Romagna, il Veneto e quindi le Marche. In Lombardia le criticità sono nel bergamasco e cremonese, mentre nel milanese i casi stanno salendo. In Veneto invece l'area padovana e trevigiana". Per il centro-sud, "Roma comincia a produrre cifre importanti".

Nei giorni scorsi l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha proclamato la Pendemia: "Non esistono Paesi con assenza di infezioni. Preoccupa l'Africa per la scarsa copertura sanitaria e molte infezioni possono passare inosservate ed uccidere in silenzio". Da martedì l'Italia è una zona "Protetta", con misure di restrizioni aggiornate con decreti ed ordinanze finalizzate al contenimento del virus: "Il modello cinese funziona - osserva Vicini -. Codogno (dove vi è stato il primo focolaio di covid-2019 nel nord Italia, ndr) è stata la prima delle località isolate e che sostanzialmente ha abbattuto i contagi perchè tutti i cittadini, che si sono "murati" in casa. Poi c'è l'approccio anglosassone basato sul business, finalizzato a sviluppare il più possibile "l'immunità di gregge". E' un concetto che dal punto di vista statistico ed economico va bene, ma mette a rischio la popolazione anziana e dal mio punto di vista personale è inaccettabile. C'è anche lo schema di Taiwan, basato su logiche scientifiche estreme e tecnologie avanzate, seguendo in maniera puntiforme i possibili infetti e circoscriverli. Ed è quello l'ideale. A Singapore gli spostamenti sono tracciati con dispositivi mobili o installati in auto".

Perchè tanti casi nel riminese?

In Romagna è l'area riminese la più colpita. "Il tempo chiarirà il perchè - osserva Vicini -. Quella del Riminese è una delle aree più densamente popolate e questa è già una spiegazione. E in uno spazio limitato il virus si diffonde più facilmente. Poi c'è da considerare il movimento dei cittadini e l'andirivieni dei turisti nel fine settimana, prima delle disposizioni del governo, e gli spostamenti commerciali. Inoltre la vita notturna di Rimini è più intensa di quella di Forlì. Questi sono tutti elementi che giocano in prima battuta sulla diffusione. Poi ci saranno delle analisi successive". Vicini ricorda che "il virus è trasportato da viaggiatori. Questa malattia si è diffusa molto rapidamente perchè molto contagiosa ed un contatto minimo ne favorisce la trasmissione. Un soggetto può essere asintomatico e per una settimana diffondere il contagio. Se questo soggetto è un uomo d'affari, il contagio è globale. Il 24 gennaio il "paziente zero" pare abbia ricevuto la visita di un collega cinese proveniente da Wuhan".

Come sta reagendo la sanità locale?

Vicini ha tranquillizzato i cittadini: "La sanità locale sta reagendo molto bene. Il mio Dipartimento "Testa-collo" al momento è lambito da questo tsunami. Ci aspettiamo di essere coinvolti più definitivamente nelle prossime settimane, con una conversione in tracheotomia dei pazienti intubati. Questo sta già accadendo in Lombardia. Abbiamo cercato di razionalizzare al meglio l'attività ambulatoriale. Le Rianimazioni stanno tenendo bene, così come i reparti di Malattie Infettive. I pronto soccorsi sono molto attivi. Sono stati indicati come 'ospedali covid', quello di Lugo e Riccione.

Trasporto dei pazienti infetti

Il professor ha chiarito un aspetto sul trasporto dei pazienti infetti: "I livelli di sicurezza delle ambulanze sono estremi. Il paziente viene trasportato in un ambito completamente isolato".

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La conoscenza del virus

Così il professor sul rischio contagio: "L'esperienza ha insegnato con uno studio epidemiologico sul campo che probabilmente il periodo di manifestazione del virus è di sette-otto giorni dopo il contatto con un soggetto positivo". Vicini ha anche tenuto ad evidenziare come "non siamo alla fine della crisi. In Emilia Romagna il picco avverrà probabilmente entro i prossimi giorni. L'onda ha un braccio che sale, ma anche che scende, occorre ricordare anche della parte calante".

Il 3 aprile è il termine fissato per la fine delle misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi. Tuttavia, spiega Vicini, "il virus non sa leggere i decreti. Il picco è differenziato. Al Nord è atteso nei prossimi dieci giorni, considerando un periodo di incubazione di sette giorni. La durata sera diversa a seconda dal periodo di inizio. Non poniamoci obiettivi di fine troppo rapidi. Quella del 3 è un termine che non sarà rispettato. Finito il periodo, prima di festeggiare in piazza occorre ricordare che la fase finale è quella più difficile da trattenere. Il post picco non è esente da rischi. Quindi attenzione ad abbassare la guardia dopo perchè si rischierebbe un ulteriore picco. Non siamo tutti liberi". Sulla resistenza al caldo, Vicini replica così: "Si sta diffondendo anche nei paesi tropicali".

"Effetto tsunami" sulla sanità

La sanità locale è pronta ad affrontare il picco dell'emergenza? Chiarisce Vicini: "Dipenderà molto dalle cifre dei prossimi giorni. Se ci sarà un incremento ragionevole assolutamente sì. Bisogna valutarlo giorno dopo giorno. Ci sono misure straordinarie come la conversione di strutture in "hospital covid" o altre degenze oppure un uso più intensivo degli ospedali privati o l'utilizzo di sale operatorie per mantenere i pazienti intubati". 

Cure, la situazione attuale

Si parla di un medicinale che sta avendo effetti positivi sui pazienti ricoverati. Vicini conferma: "Si sta discutendo molto in questi giorni su un farmaco che ha una caratteristica particolare. E' di ultima generazione e rientra tra quelli che vengono definiti "farmaci biologici". Si tratta di una sorta di anticorpo che viene sintetizzato sugli animali e costruito come un proiettile specifico che va a colpire alcune sostanze chimiche attive in determinati fenomeni. Lo produce la Roche e possiamo citare la casa perchè lo sta distribuendo gratuitamente in tutto il mondo per la sperimentazione. E' un farmaco che nasce per l'artrite reumatoide, quindi per tutt'altra fenomenologia, però si è notato che alcune manifestazioni della virosi sono simile ad alcune dell'artrite reumatoide. Gli studi su alcuni numeri bassi hanno supportato questa ipotesi. E' stata avviata una sperimentazione. Il farmaco sembra del tutto promettente".

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Come difendersi se ci si trova in un luogo chiuso

Questa l'opinione di Vicini: "Il ricambio d'aria è sempre gradito. Il virus rimane in aria per tre ore? E' un dato un po' arbitrario e che non si può stabilire. I parametri cambiano da punto a punto a seconda di quanta gente c'era, quanto ha starnutito o tossito. Serve il buon senso. Più lontano si sta dalle persone meglio è. La mascherina è un'ulteriore precauzione. Ad esempio nei supermercati sarebbe opportuna la distribuzione dei clienti, facendoli entrare uno ad uno. Non è stato ancora possibile raccogliere misure schematiche su questo virus". Un ulteriore accorgimento: "Quando si torna a casa da fare la spesa sarebbe opportuno lavare gli indumenti indossati, perchè potrebbe depositarsi del materiale infetto. Ma è un provvedimento molto tecnico e difficile da applicare". Il virus resiste sulle superfici? "In tutta onestà non lo sappiamo. Bisogna prendere quindi misure cautelative. Le superfici vanno quindi bonificate".

Tamponi

Fare il tampone a tutti per gestire l'epidemia? Per Vicini "non ha senso. Il contagio si riduce adottando alla lettera i criteri già conosciuti. Siamo tutti in quarantena. Il tampona fotografa uno stato presente, non quello che accadrà tre giorni dopo. Il tampone deve essere fatto a soggetti sintomatici per chiarire i sintomi che si hanno".

Il virus si trasmette dall'uomo agli animali?

Così il professore: "Non ci sono evidenzie di uno 'spillover', ovvero di trasmissione dall'uomo verso gli animali. E' un'ipotesi molto improbabile, perchè i virus hanno delle specificità per specie".

Mascherine

Per quanto tempo è possibile utilizzare una mascherina? "Teoricamente una volta, ma nessuno al momento se lo può permettere", chiarisce Vicini. E chi non le ha? "Qualunque barriera, anche artigianale fatta in casa, va bene nella misura in cui il contenimento lo da. Lo fa anche una sciarpa. Bisogna usare la testa. L'importante è non fronteggiare il virus a mani vuote".

Soggetti a rischio

Tra le categorie più a rischio ci sono gli immunodepressi, diabetici ed anziani. "Devono isolarsi dal mondo esterno e limitare il numero di contatti familiari. Deve avere una stanza sua. E' molto probabile", chiarisce Vicini.

Veicoli di trasmissione

Il sudore può essere un veicolo di trasmissione? Vicini risponde così: "Bisogna rispettare le distanze di sicurezza, dopidichè nulla deve spaventare. Il sudore è una componente come tante altre, che può concorrere al contagio se non si rispettano le distanze".

E' possibile avere rapporti sessuali?

Chiarisce Vicini: "Serve il buon senso. Se una coppia vive in uno spazio ristretto non vedo problemi. Avremo probabilmente un baby-boom nei prossimi mesi. Il sesso occasionale fuori-casa invece non rispetta le norme e sarebbe curioso vedere cosa scrivono nell'autocertificazione coloro che vanno a cercarlo (sorride, ndr)".


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