Cronaca

80esimo del Ridolfi, c'è anche Halcombe: "L'apertura? Nel prossimo futuro"

Presente anche Robert Halcombe, l'imprenditore americano che detiene la grande maggioranza delle quote della società di gestione Air Romagna

L'Aeroporto "Luigi Ridolfi" di Forlì taglia il traguardo degli ottant'anni. La celebrazione è avvenuta lunedì mattina alla presenza delle autorità civili e militari. Presente anche Robert Halcombe, l'imprenditore americano che detiene la grande maggioranza delle quote della società di gestione Air Romagna. A margine della cerimonia di ricollocazione dell’insegna in marmo dell’aeroporto, Halcombe non si è sbilanciato sulla riapertura dello scalo, limitandosi a dire "nel prossimo futuro. C'è un programma approvato con delle date e a breve sarà comunicato ufficialmente. Lo scalo è comunque funzionante per quanto riguarda l'aviazione generale". Per l'apertura "servono alcuni dettagli tecnici, come ad esempio la preparazione di coloro che dovranno lavorare all'aeroporto".

L'Istituto Tecnico Aeronautico “Francesco Baracca” ha ospitato successivamente un convegno sul tema “80° anniversario dell’aeroporto Luigi Ridolfi: storia, memoria e architettura”, con un intervento del professor Ulisse Tramonti, docente al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, che ha tenuto una conferenza dal titolo “Forlì, aeroporto e architetture” accompagnando la relazione con proiezione di fotografie tratte dall’Album ufficiale del 1936 recentemente ritrovato e fino ad ora mai presentato al pubblico. Il contributo portante sulla storia dello scalo è stato quindi tenuto dall’ingegner Daniele Garavini della Sezione forlivese dell’Arma Aeronautica. In occasione dell'80esimo anniversario dell'apertura dell'aeroporto, l'Associazione Arma Aeronautica, Sezione di Forlì, ha messo a disposizione nell'area check-in del terminal un'interessante mostra di poster sui momenti salienti dello scalo dai suoi primi giorni.

La storia - Il 19 settembre 1936 entrava in attività l’aeroporto “Luigi Ridolfi”. A quel tempo l’impianto aveva una funzione di carattere militare e affiancava alla pista una dotazione imponente di strutture (hangar, officine, caserme, mensa, centrale elettrica, uffici, viali di collegamento e, in seguito, anche una palazzina di comando). Durante la Seconda guerra, lo scalo subì pesantissimi danni causati dai bombardamenti alleati, dall’occupazione tedesca e dal passaggio del fronte. Nei pressi dell’aeroporto avvenne anche un drammatico eccidio di persone ebree e antifascisti operato dai nazisti nel settembre 1944. Dopo la liberazione di Forlì, l’impianto divenne base dell’esercito Alleato e punto di raccolta dei mezzi militari. Nonostante le enormi devastazioni l’aeroporto riuscì a risollevarsi e nel 1950 si riprese a volare grazie all’attività dell’Aero Club, prima in modo ridotto e poi con ritmo maggiore.

Nei primi anni Sessanta vennero realizzati investimenti in grado di consentire il trasporto di carattere civile e in questa direzione si indirizzò la nuova identità dello scalo con la realizzazione dell’attuale Aerostazione e l’inizio dell’attività passeggeri e merci. Attraverso varie fasi caratterizzate da momenti di difficoltà e stagioni di rilancio, il Ridolfi ha visto nascere al suo fianco una cittadella dedicata alla formazione e denominata Polo Tecnologico Aeronautico. Ne fanno parte gli spazi del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Bologna, l’Istituto Tecnico Aeronautico “Francesco Baracca”, la Academy Enav scuola nazionale di formazione assistenza al volo, il nuovo blocco del Tecnopolo universitario e altre strutture attrezzate per l’attività di laboratorio tecnologico gestite in collaborazione con Isaers e strutture per la ricerca e la formazione al volo. Nell’area davanti alla struttura aeroportuale era collocata una lapide in marmo con la scritta “Aeroporto Luigi Ridolfi”, targa che nel tempo fu disinstallata e che in occasione dell’80° compleanno viene riposizionata su iniziativa dell’Associazione Arma Aeronautica e affiancata da una cronistoria dello scalo.


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