Cronaca

Enti pubblici sotto il 51% in Hera? La Cgil: "Errore enorme"

La CGIL di Forlì non condivide la proposta di far scendere gli enti pubblici in Hera sotto il 51% del patto di Sindacato: "La riteniamo estremamente sbagliata e pericolosa. Sarebbe un errore strategico enorme"

La CGIL di Forlì non condivide la proposta di far scendere gli enti pubblici in Hera sotto il 51% del patto di Sindacato: “La riteniamo estremamente sbagliata e pericolosa. Sarebbe un errore strategico enorme, teso esclusivamente a fare cassa, senza un progetto strategico di politica industriale, con ricadute importanti sulla capacità di indirizzo e gestione dell' attuale proprietà. Scendere sotto il 51% di proprietà pubblica di Aziende come Hera o le altre Società decise per erogazione di servizi pubblici locali, che garantiscono diritti umani fondamentali come l’acqua, rappresenta un punto di non ritorno per la loro privatizzazione”.
 

Ed ancora la Cgil: “Hera nasce per gestire beni comuni a controllo pubblico. L'universalità dei beni comuni, ovvero la necessità che alcuni beni rimangano sotto la gestione pubblica per consentirne l’utilizzo e l’accesso a tutti, perché il pubblico si riappropri del governo del territorio con l’obiettivo di svolgere, anche attraverso le proprie aziende, una funzione anticrisi e di riconversione ecologica ed ecosostenibile del sistema territoriale e di creazione di buona e stabile occupazione. Sono questi i motivi che hanno portato la CGIL di Forlì a dare il pieno sostegno alla raccolta firme promossa dal Comitato Acqua. La gestione e l'indirizzo pubblico costituisce la visione corretta di un bisogno comune; non si può perdere il controllo dei beni di interesse comune e consegnarli nelle mani dei privati, non si può ribaltare il senso dei servizi pubblici essenziali presente nella nostra Costituzione”.


 


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