Incidenti stradali

Incidenti in moto, un flagello sulle strade della provincia: 45 morti in 3 anni

Incidenti in moto, il presidente di Asaps, Giordano Biserni sagnala i dati impressionanti della provincia di Forlì-Cesena. In tre anni, dal 2010 al 2012, sono 45 le vittime fra i motociclisti, il 38% dei 118 morti totali. "Tutti giovani? Sbagliato. La maggioranza delle vittime è fra gli over 50."

Foto di repertorio

Incidenti in moto, il presidente di Asaps, Giordano Biserni sagnala i dati impressionanti della provincia di Forlì–Cesena. In tre anni, dal 2010 al 2012, sono 45 le vittime fra i motociclisti, il 38% dei 118 morti totali. “Tutti giovani? Sbagliato. La maggioranza delle vittime è fra gli over 50.”. Il ritorno della sospirata primavera corrisponde con la riscoperta della voglia di moto, il mezzo di locomozione in assoluto più attraente. “Ma i dati degli incidenti della strada dimostrano che troppo spesso quella della moto è una attrazione pericolosa, a volte  fatale”.

Se è vero che negli ultimi 5 anni in Italia hanno perso la vita 6.403 motociclisti con un buon calo del 29,3% rispetto alla diminuzione generale della mortalità, che si è fermata dal 2007 al 2011 a – 24,8%, è anche vero che le vittime fra i conducenti e trasportati delle due ruote motorizzate rappresentano il 29% dei decessi totali che sono stati 20.518, pur con un parco mezzi che corrisponde al 21% di quello complessivo e una mobilità in km percorsi che corrisponde appena al 3-4% della percorrenza totale dei veicoli. Questi i dati forniti dall'Asaps.

La situazione nella provincia di Forlì – Cesena, per quanto riguarda gli incidenti mortali per i motociclisti è però molto peggiore del dato nazionale. Ecco i numeri. Nel triennio 2010 – 2012 nella provincia si sono contate 118 vittime della strada, 39 nel 2010, 45 nel 2011 e 34 nel 2012. Nello stesso triennio i motociclisti che hanno perso la vita sulle strade urbane ed extraurbane della provincia romagnola sono stati ben 45, pari al 38,1% del totale, ed esattamente 15 nel 2010, (38,5%), 19 nel 2011, l’anno peggiore, (42,2%) e 11 nel 2012 (32,3%).  “Si pensi  - sottolinea Biserni - che le altre due categorie ad alto rischio, i ciclisti e i pedoni, nel triennio hanno fatto contare rispettivamente 18 e 17 vittime. Sempre tante, ma  meno della metà rispetto ai motociclisti. Insomma sui tornanti delle colline romagnole e nelle aree urbane la sinistrosità per i motociclisti ha connotati molto più esasperati rispetto al dato nazionale con il 38% delle vittime fra i due ruotisti motorizzati, rispetto al 29% del dato nazionale”.

Il dato coinvolge ovviamente in via principale gli uomini con 39 vittime (87%) e 6 donne (13%). “Diamo uno sguardo all’età delle vittime fra i motociclisti. Se qualcuno fra gli addetti ai lavori e i non addetti, pensa che il fenomeno riguardi giovanissimi o i giovani in particolare, si sbaglia di grosso. Sarà che è diminuito il numero dei ciclomotoristi, sarà che i giovani hanno i riflessi più pronti, - aggiunge Biserni - ma sull’età emerge la sorpresa che ha stupito anche noi dell’Asaps. Delle 45 vittime, nei 3 anni, solo 5 avevano meno di 30 anni, le altre 40 avevano superato tutte la terza decade. Fra i 30 e i 40 anni le vittime sono state 11, fra i 40 e i 50 sono state 12, gli over 50 sui quali è stato steso un lenzuolo bianco sono stati addirittura 17. Non tenere conto di questa eziologia significherebbe non poter predisporre le adeguate contromisure”.


Si parla di