Cronaca

Da ambulante in spiaggia a imprenditore di successo con i figli laureati, la rivincita di Mamadou

Alla fine degli anni '80 Mamadou faceva il venditore ambulante sulla spiaggia di Cervia. Oggi è un imprenditore ed è orgoglioso delle sue figlie, che grazie al suo lavoro hanno avuto la possibilità di laurearsi

Mamadou a Cervia nel 1987 con la figlia di Pardolesi

Dal Senegal a Cervia per fare il venditore ambulante in spiaggia, fino alla carriera da imprenditore e alla laurea dei figli. Quella di Mamadou è la storia del coronamento del 'sogno italiano', una storia di successo e di integrazione iniziata nel lontano 1987, quando sulle spiagge romagnole iniziavano a 'spuntare' i primi venditori ambulanti.

Chi si ricorda quei tempi? Teli, collanine, costumi, vestiti, oggettistica varia: il litorale si riempiva di bancarelle e teli colorati su cui gli ambulanti stendevano la propria merce senza troppi timori che qualcuno potesse allontanarli o multarli. C'era una convivenza pacifica dei venditori abusivi con gli esercenti locali, prima che iniziasse - molti anni dopo - la rivalità e la repressione del fenomeno. Il Comune di Cervia, infatti, da qualche anno promuove la linea di 'tolleranza zero' nei confronti dell'abusivismo commerciale sull'arenile, con vere e proprie task force di Polizia locale per fronteggiare il fenomeno.

"Sono arrivato a Cervia nel 1987 dal Senegal, raggiungendo mio cugino che abitava già lì - ricorda Mamadou - Ho iniziato a fare il venditore ambulante, eravamo i primi, mentre anni dopo divenne una cosa di portata molto più grande. Era veramente bello a quei tempi: i turisti in spiaggia mi accoglievano bene, avevamo una zona dedicata dove stendevamo i lenzuoli sulla sabbia e c'era una bellissima integrazione. Potevi stare anche un mese nello stesso posto e non ti dicevano niente, i controlli erano pochissimi".

Mamadou, pur parlando poco italiano, riusciva a comunicare con i turisti e a farsi capire, tanto che durante i suoi anni a Cervia è nata anche qualche amicizia. Come quella con  il militande dei Verdi Fausto Pardolesi: "Quella di Fausto era una famiglia veramente bellissima e generosa, per lui ero come un fratello. Mi invitavano a mangiare a casa loro e mi trattavano come se fossi un figlio. Avevo la bancarella proprio davanti al loro ombrellone, poi negli anni '90 quando mi sono trasferito in Veneto sono anche venuti a trovarmi".

Dopo due anni a Cervia, infatti, Mamadou si è trasferito a Schio per cercare lavoro. E qui è riuscito a costruirsi una carriera di successo e a donare ai suoi figli la possibilità di studiare. "A quei tempi ero il primo senegalese entrato in fabbrica a Schio! - ricorda Mamadou - Ho lavorato duro per tanti anni, poi a un certo punto mi ha raggiunto mia moglie dal Senegal con i nostri 5 figli. Ora ho 60 anni e ho un'attività mia che sono riuscito a costruirmi con i risparmi di una vita. La figlia più grande è una giurista, l'altra è laureata in Matematica e lavora a Londra, la terza è all'ottavo anno di Medicina e altre due devono iniziare l'Università. Ringrazio Dio per tutto questo, abbiamo tenuto duro ma ora vediamo i frutti del nostro lavoro. Sono orgoglioso di loro... E sì, un po' anche di me stesso!".

Anche Mamadou, pur con un passato da venditore ambulante, si trova d'accordo con l'azione repressiva dell'abusivismo commerciale. "Fare una cosa perchè sei costretto a farla non la rende giusta - precisa - Anche io quando facevo il venditore ambulante sapevo che non era giusto farlo, ma era l'unica cosa che potevamo fare all'epoca. Oggi come oggi le cose sono cambiate: chi vuole lavorare un lavoro lo trova, anni fa non c'era così tanto lavoro ed era più difficile ambientarsi. Quindi credo che quello che stanno facendo il Comune e la Polizia locale sia giusto, anche se è difficile per gli ambulanti. Se arrivassi oggi a Cervia dal Senegal? Se avessi la possibilità farei un altro lavoro. Ovviamente però se non ci fosse altro, piuttosto che ritrovarmi a rubare, sarei costretto a fare l'ambulante...".


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