Cronaca

Nuova ala per l'ampliamento del San Domenico, prime ruspe in azioni: dal sottosuolo emergono precedenti fondazioni

Prime ruspe in azione al San Domenico per la costruzione della nuova ala destinata all'ampliamento dei musei cittadini, il cosiddetto quarto lato del chiostro in cui negli ultimi due anni si sono svolti gli eventi dell'Arena estiva

Prime ruspe in azione al San Domenico per la costruzione della nuova ala destinata all'ampliamento dei musei cittadini, il cosiddetto quarto lato del chiostro in cui negli ultimi due anni si sono svolti gli eventi dell'Arena estiva. Diversi bobcat sono infatti all'opera da circa un mese e ci sono più punti di scavo nel piazzale fino all'estate occupato dalla platea all'aperto dell'arena, ma anche più a ridosso della recinzione e sul lato verso via Andrelini. Gli scavi sono finalizzati alle indagini archeologiche propedeutiche al cantiere vero e proprio. Trattandosi di una vasta aerea per secoli occupato da un monastero, ci si attendono anche eventuali sepolture e ossa, che per ora non sarebbero però affiorate. Sono emerse, poche decine di centrimetri sotto il suolo, fondazioni di edifici pre-esistenti. Le attività sono ancora in corso.

Il sondaggio segna il decollo del cantiere di un nuovo edificio, una volta esistente, che chiudeva il chiostro a destra dell'ingresso del museo. I lavori prevedono un importo di circa 4,5 milioni di euro, e chiuderanno il cosiddetto  “quarto lato” del San Domenico, dopo che per oltre un decennio il progetto è sempre restato nei cassetti. La nuova ala sarà destinata ai servizi al piano terra, per rendere il museo vivace e vissuto, anche con attività di ristorazione, per 400 metri quadri, senza cancellate ma direttamente aggettante sulla piazza. 

La nuova struttura, con 3.500 metri totali quadri disponibili, oltre ai servizi sarà destinata alle opere presenti attualmente nel Palazzo del Merenda di corso della Repubblica, mentre al piano interrato troveranno spazio i laboratori, in particolare di archeologia. Nel progetto è previsto anche un accesso autonomo alla corte interna, così da mantenerne la funzione di arena, per esempio per gli spettacoli estivi. Prevista anche una sala in cui accogliere l'Ebe del Canova, al momento "intrappolata" in una sala compresa nel circuito di visita delle grandi mostre e lontana dalle ali occupate dai musei civici.


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