Cronaca

Lotta alla violenza sulle donne, un numero verde e app attivi 24 ore tutti i giorni

Il Soroptimist Club di Forlì intende diffondere e promuovere il numero verde 1522, attivo h24, far conoscere l’app “1522” e far sapere che i Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna rimangono aperti

Lo stress dovuto all’emergenza da Covid-19 e la minore possibilità di accesso alle reti protettive possono aumentare i rischi di violenza nei confronti delle donne. L’isolamento imposto dal coronavirus rallenta la corsa dell’epidemia ma non mette il freno agli abusi domestici; per questo, attraverso video e volantino realizzati ad hoc, il Soroptimist Club di Forlì intende diffondere e promuovere il numero verde 1522, attivo h24, far conoscere l’app “1522” e far sapere che i Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna rimangono aperti nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza. 

La presidente del Club di Forlì, Anabela Ferreira, consapevole della necessità di fare rete per garantire prevenzione e contrasto alle violenze contro le donne, offre il contributo del Club collaborando nell’elaborazione di strategie per arginare il fenomeno. "La violenza di genere ai tempi del coronavirus è una questione molto scottante - sottolinea - messa in luce sia dall’Organizzazione mondiale della sanità, - secondo cui una donna su tre nel mondo subisce abusi fisici o sessuali nella propria vita quando si verifica una situazione di crisi -, sia dal segretario dell’ONU, il portoghese António Guterres, che parla di un “terribile aumento di casi di violenza domestica”".

"La politica del lockdown aggiunge anche una drammatica aggravante a questa generale esplosione di violenza: l’isolamento - prosegue -. Il supporto sociale è considerato, infatti, uno dei fattori protettivi contro la violenza domestica e, mai come in questi giorni, le donne che ne sono vittime, si trovano impossibilitate a chiedere aiuto e a ottenere supporto psicologico a causa della costante presenza dei loro assalitori. "Terrorismo intimo", lo definiscono gli esperti, vera e propria “emergenza nell’emergenza”".


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