Cronaca

Mercatino di Natale, i commercianti: "Il Comune ha imposto un doppione e di scarsa qualità"

Due mercatini di Natale nel raggio di pochi metri: il centro storico di Forlì può permettersi questa concentrazione di manifestazioni sovrapposte, almeno per come si annunciano?

Due mercatini di Natale nel raggio di pochi metri: il centro storico di Forlì può permettersi questa concentrazione di manifestazioni sovrapposte, almeno per come si annunciano? E' la domanda che hanno rivolto al Comune in modo pressante le associazioni degli ambulanti Fiva Confcommercio ed Anva Confesercenti, che con una nota sottolineano il proprio forte disappunto in merito alla realizzazione di un mercatino natalizio “doppione” autorizzato dall’amministrazione comunale in centro storico nell’area dei Giardini Orselli ed in corso Garibaldi.

In piazzetta della Misura, come ogni anno, si tiene il Mercatino di Natale. In vendita ci sono dolciumi, articoli da regalo, l'incisore, bigiotteria, addobbi natalizi, frutta secca. “Consapevoli che non si tratta di casette in legno tirolesi, abbiamo cercato di migliorare l'arredo di questo mercatino, in cui comunque non manca l'atmosfera”, spiega Stefania Bartoletti, per Anva Confesercenti. Gli stalli previsti qui erano 17, ma 5 hanno rinunciato ad allestire il banco, per via della crisi che attanaglia il settore del commercio. Si tratta di 12 operatori locali, di quelli che in passato hanno animato lo stesso mercatino.

Tuttavia, contiguo a questo, in corso Garibaldi all'angolo di via Mameli e ai Giardini Orselli, vale a dire a 50-100 metri dal piazzetta della Misura sono spuntati altri 10 banchi di un organizzatore di manifestazioni di Parma, autorizzato dal Comune (la proposta, dicono Anva e Fiva, era per 40 banchi, ma ne sono arrivati 10). Spiega la nota degli ambulanti: “In occasione dell’incontro con l’assessore Marco Ravaioli ed in presenza dei dirigenti del settore mercato, Anva e Fiva avevano espresso un parere negativo a questa proposta, evidenziando il danno che avrebbero avuto gli operatori forlivesi sia in sede fissa che quelli del mercato ambulante. Purtroppo, nonostante il nostro parere contrario, l’amministrazione ha autorizzato lo svolgimento dell’iniziativa".

"Il primo motivo della contrarietà - viene sostenuto - è dato dal fatto che esiste già un'iniziativa analoga in Piazzetta della Misura, realizzata da operatori locali che con sforzo economico sempre maggiore hanno tenuto in piedi il mercatino, per molti anni, nonostante la forte contrazione dei consumi.  Consapevoli che il mercatino tradizionale di Piazzetta della Misura segnava qualche difficoltà di immagine, ci siamo impegnati in un ulteriore sforzo per meglio arredare l’area, con un risultato giudicato da molti più che soddisfacente. Comunque, all’amministrazione comunale è parso opportuno autorizzare lo svolgimento di un altro cosiddetto “mercatino natalizio” poiché quest’ultimo avrebbe “qualificato il centro storico, avrebbe offerto merci e prodotti di pregio, avrebbe di fatto migliorato l’immagine della città”. Insomma sarebbe stato un mercatino più bello e di maggiore qualità”.

La nota di Cofcommercio e Confesercenti è anche finalizzata a questo: “Vogliamo chiarire ai forlivesi che noi non siamo questo mercatino, pur essendo vicino al nostro”. Il perché è presto detto: doveva essere un mercatino di Natale di alta qualità e invece nei 5 banchi dei Giardini Orselli 4 di loro sono gazebo in plastica che vendono abbigliamento e giacconi con cartelli in formato panoramico che reclamizzano prezzi da 15-20 euro. In corso Garibaldi, che è l'unico cuore in cui resiste in centro il commercio di qualità, è spuntato invece un ambulante con musica mediorientale che vende tappetini e altri prodotti per la casa. Insomma, altro che jingle bell e sfavillanti palline colorate, per di più di pretesa qualità superiore a quelle che si trovano nel mercatino natalizio di piazzetta della Misura".
 


Continua la nota: “A fronte della determinazione dell’assessore a procedere ad ogni costo abbiamo dovuto per lo meno concertare le condizioni minime necessarie a tutelare gli imprenditori locali. La prima condizione era che le merceologie messe in vendita fossero esclusivamente articoli natalizi, oggettistica artistica e da regalo, dolciumi e prodotti della gastronomia e simili, mentre dovevano essere assolutamente vietati gli articoli di abbigliamento e biancheria. Evidentemente il rispetto della concertazione non è fra le priorità di questa amministrazione, infatti lunedì mattina abbiamo dovuto prendere atto che nei giardini Orselli, in casupole simili a capanne indiane, non certo esteticamente migliori delle contestate “baracche” di Piazzetta della Misura, venivano messi in vendita giacconi, maglioni, pantaloni e camicie. Un solo banco di dolciumi. In Corso Garibaldi e Via Mameli fanno bella mostra di sé: un rivenditore di sciarpe (se ne sentiva la mancanza) un venditore di tappetini e simili, un dolciumaio ed altri due operatori con analoghe proposte commerciali. Se questo è il “bello” che migliora la città  c’è da stare poco allegri. In definitiva si è autorizzata una bruttissima “cosa” riuscendo a scontentare tutti".
 
E concludono: “Non possiamo, con evidente amarezza, che esprimere un giudizio estremamente negativo di tutta la vicenda ed auspicare che almeno nelle prossime occasioni ci sia maggiore attenzione alle proposte autorizzate e soprattutto che il numero degli eventi non vada a scapito della loro qualità”.

DALLA ROMAGNA, LE NOTIZIE PRINCIPALI DI OGGI

METEO - Come sarà il ponte dell'Immacolata? Le previsioni
METEO - Le previsioni per l'inverno in arrivo: sarà freddo e nevoso?
FURTI - Torna a casa e la ritrova a soqquadro
FURTI - Mentre lei si riposa i ladri agiscono e le razziano l'abitazione
GELOSIA - Botte, minacce e ritorsioni tra il vecchio e il nuovo fidanzato
MERCATINI DI NATALE - Polemica dei commercianti: "Un pessimo doppione"
RISTORANTI - Eletto il ristorante dell'anno: è a Bagno di Romagna
NATALE IN CENTRO - Il Comune 'regala' la sosta
INCIDENTI STRADALI - Traffico in tilt sull'Adriatica: guarda le foto
CANNABIS - A Rimini apre il primo store legale: "Ma qui niente sballo"

Si parla di