Cronaca

Maestra uccisa in uno schianto innescato da un'ubriaca: l'Asaps ammessa come parte civile

La vittima, la 59enne maestra elementare di Limen, Paola Rosa Tanga, era diretta al matrimonio di un'amica nella cittadina termale

Foto da PadovaOggi

L'Asaps, l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, è stata ammessa come parte civile nel processo per la morte di una 59enne, vittima di un incidente innescato da una donna, che dalle indagini, è risultata ebbra al volante. "Chi commette un omicidio stradale non solo uccide e sconvolge la vita di una o più famiglie, ma danneggia anche l'Asaps, l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, ponendo in discussione il suo riconosciuto grande impegno di 25 anni dedicati alla tutela della vita umana sulle strade", afferma il presidente dell'associazione, Giordano Biserni.

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L'INCIDENTE - Trattando il primo caso di omicidio stradale commesso nella propria giurisdizione, infatti, il Tribunale di Padova ha ammesso l'Asaps patrocinata dall'avvocato Augusto Baldassari di Forlì, a partecipare al processo per chiedere il risarcimento. L’incidente da cui origina il processo si verificò il 25 giugno scorso nella zona di Abano Terme. La vittima, la 59enne maestra elementare di Limen, Paola Rosa Tanga, era diretta al matrimonio di un'amica nella cittadina termale. All'improvviso sbucò la Bmw condotta dall'indagata che, oltrepassando la doppia linea continua, sbandò sulla corsia opposta e si schiantò contro la Lancia dove la vittima restò imprigionata dalle lamiere e morì. La donna, responsabile del sinistro, trattenuta agli arresti domiciliari fino al processo. "Dopo l'incidente risultò positiva al test dell'alcol con un tasso di 2,1 grammi per litro e si scoprì anche che alla guida della Bmw stava giocando con un'applicazione del suo smartphone", illustra il presidente di Asaps.

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FONDI PER LA SICUREZZA - "Alcol e distrazione per l'uso del cellulare sono due delle cause di incidenti su cui l'Asaps non si stanca di condurre importanti campagne di sensibilizzazione - afferma Biserni -. All'udienza, l'avvocato Baldassari ha evidenziato che proprio per l'approvazione della nuova norma sull'omicidio stradale l'Associazione ha dispiegato un notevolissimo impegno già dal 2003/2004 quando lanciò per prima l'idea di un nuovo reato, acquisendo addirittura all’inizio del 2011 il dominio www.omicidiostradale.it utilizzato per raccogliere attraverso il web le più di 80 mila firme per promuovere una apposita legge. Il dominio poi fu poi ceduto gratuitamente alle Associazione delle vittime della strada “Lorenzo Guarnieri” e “Gabriele Borgogni” di Firenze, con le quali è stata condotta la battaglia che ha portato all'approvazione della legge numero 41 del 23 marzo scorso. La famiglia della vittima ha chiesto un risarcimento di 1,8 milioni di euro, l'avvocato Baldassari ha invece chiesto al giudice di stabilire una somma equa che l'Asaps destinerà interamente a nuove campagne di sicurezza stradale". 

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