Cronaca

Sanguinoso pestaggio per la vendita di un'auto: la Squadra Mobile ricostruisce i fatti

Durante l'interrogatorio hanno fornito versioni contrastanti, senza entrare nel merito del sanguinoso fatto e chiarire il perchè di tanta violenza

Dovranno rispondere di violenza privata, minacce e lesioni personali aggravate i tre individui accusati di aver pestato a sangue mercoledì un venditore di auto online a San Martino di Villafranca. Il malcapitato è un incensurato 42enne algerino, con cittadinanza italiana, residente a Forlì. Ricoverato all'ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, ne avrà per trenta giorni per fratture mascellari e all'area orbitale. I fatti sono stati ricostruiti attraverso un'indagine lampo svolta dagli agenti della Squadra Mobile di Forlì, diretti dal dirigente Mario Paternoster. 

LA COMPRAVENDITA DELL'AUTO - All'origine della sanguinosa aggressione vi è la compravendita di un'auto. Attraverso un 48enne del Burkina Faso, noto alle forze dell'ordine per truffa, ricettazione e maltrattamenti, il venditore aveva raggiunto gli acquirenti interessati all'acquisto, un forlivese incensurato di 21 anni ed un siciliano di 34, residente a Forlì, quest'ultimo noto per precedenti specifici e droga. La vettura, attraverso l'intermediario, è stata data in prova ai due interessati all'acquisto. 

IL LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE - Tornato in possesso della “Volkswagen”, il 42enne si è accorto della sparizione del libretto di circolazione. Il commerciante online ha minacciato la denuncia se non fosse saltato fuori, ma il 48enne, dopo aver temporeggiato, ha riferito del ritrovamento del documento e che l'indomani si sarebbero dovuti incontrare nei pressi del Conad di Villafranca per chiudere l'affare. All'appuntamento l'intermediario e i due acquirenti si sono presentati con due auto.

continua nella pagina successiva ====> IL PESTAGGIO

L'APPUNTAMENTO E IL PESTAGGIO - Dopo averlo circondato con le vetture, di fatto bloccando ogni possibilità per scappare, il terzetto ha cominciato ad aggredire il malcapitato algerino con pugni e spranghe. Dopo averlo colpito con violenza sul volto, i tre si sono allontanati. La vittima, sanguinante, ha attirato l'attenzione di un passante, che allertato il 118. I sanitari, dopo averlo stabilizzato, l'hanno trasportato all'ospedale di Vecchiazzano per le cure del caso.

LE INDAGINI - Ristabilitosi, è stato subito ascoltato dagli investigatori. Ha raccontato la propria versione dei fatti, riferendo come uno dei tre fosse armato. Gli uomini della Questura sono riusciti quindi ad arrivare in poche ore al terzetto, individuandoli in un'abitazione. Le prime perquisizioni hanno permesso di recuperare indumenti sporchi di sangue (un giubbotto ed un pantalone). Uno dei tre, inoltre, aveva escoriazioni ad una mano. Tutti hanno negato di aver incontrato l'algerino a Villafranca. Hanno spiegato di aver trascorso la mattinata prima in un bar e quindi alla Polizia Stradale per la questione del libretto di circolazione (trovato poi nell'auto del siciliano).

GLI ARRESTI - Ma il riscontro dei tempi ha di fatto cancellato l'alibi che hanno presentato. Gli inquirenti hanno sequestrato oggetti compatibili con l'aggressione. Con il foto-riconoscimento la vittima ha indicato i responsabili del pestaggio, confermando la pista investigativa. Arrestati su disposizione del pubblico ministero Sara Posa, che ha coordinato le indagini, il giudice ha convalidato i provvedimenti: si sono aperte le porte del carcere per il 34enne, mentre per gli altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari. Durante l'interrogatorio hanno fornito versioni contrastanti, senza entrare nel merito del sanguinoso fatto e chiarire il perchè di tanta violenza.


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