Cronaca

Rifiuti, novità Tari: si passa da tre a due rate. Risparmio di 94mila euro

La scelta è stata presa dal consiglio comunale, che ha affrontato la delibera per affidare per il solo 2017 il servizio di riscossione del tributo a Hera

Il Comune di Forlì cambia la rateizzazione della Tari, l'imposta dei rifiuti. Passando da tre a due rate e ottenendo un risparmio di 94mila euro. La scelta è stata presa dal consiglio comunale, che ha affrontato la delibera per affidare per il solo 2017 il servizio di riscossione del tributo a Hera. Quest'ultima è passata a maggioranza, con astenuti Daniele Avolio del Gruppo misto e Daniele Mezzacapo della Lega Nord, e contrario il resto della minoranza: in tutto 19 voti favorevoli, otto contrari e due astenuti. Mentre l'emendamento per le due rate è passato sostanzialmente all'unanimità,con  27 voti favorevoli e astenuto Avolio. Disco verde anche alla proposta della Lega Nord di obbligare la multiutility a distruggere la banca dati anagrafica del Comune alla scadenza del servizio: 17 i voti favorevoli, nove gli astenuti, tra cui alcuni dem, e un contrario, Sonia Giulianini del Pd.

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La proposta delle due rate viene da un suggerimento lanciato qualche giorno fa in commissione da Lauro Biondi di Forza Italia e ufficializzata in Aula da un emendamento del capogruppo del Pd, Maria Maltoni. L'assessore all'Ambiente, Nevio Zaccarelli, ha spiegato infatti che passare a due rate è possibile: la scelta spetta al consiglio con Hera che chiede di fare in fretta a decidere per potere gestire la raccolta di un gettito da 22 milioni di euro. E comporta appunto un risparmio di 94.000 euro. Certo, ha aggiunto Zaccarelli, "i contribuenti avranno due rate più alte". Il servizio di riscossione ha invece un costo di circa 550mila euro e viene affidato per il 2017 a Hera, mentre poi sarà la societa'' inhouse a occuparsene.

Dai banchi dell''opposizione, il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio Ragni, ha evidenziato che "non possiamo avallare la decisione di continuare a dare soldi a Hera, che ne ha preso un sacco, aumentato le bollette e con il riciclo fa altro denaro". Si tratta, ha proseguito, del "2,37% sull'importo introitato per girare i bollettini al Comune, un contratto capestro". Simone Benini del Movimento 5 Stelle si è chiesto invece perche' non se ne occupi l'Unione dei Comuni dato che cerca personale per il servizio associato tributi e in particolare per l''internalizzazione della Tari. Si tratta solo di "allungare il rapporto con Hera che ha costi insostenibili. Forse - ha concluso - è una caramellina perche' ci stacchiamo". (fonte Dire)

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