Cronaca

Usava lacci di acciaio per catturare i cinghiali: denunciato un uomo

Nei giorni scorsi sono state portate a termine due significative operazioni di polizia giudiziaria attuate per il contrasto al bracconaggio, fenomeno illegale che non conosce soste durante tutto l’arco dell’anno

Nei giorni scorsi sono state portate a termine due significative operazioni di polizia giudiziaria attuate per il contrasto al bracconaggio, fenomeno illegale che non conosce soste durante tutto l’arco dell’anno, ma che in particolari momenti presenta una particolare recrudescenza. Le pattuglie del Corpo Forestale dello Stato che operano per contrastare il fenomeno nell’intera provincia sono intervenute a Cesenatico dove è stata denunciata una persona del posto, di nazionalità italiana, perché ritenuta responsabile di "cattura di avifauna selvatica con reti da uccellagione". 

Il soggetto è stato denunciato a piede libero e sono stati posti sotto sequestro la rete, un esemplare di cardellino utilizzato come richiamo e, in seguito a perquisizione, un merlo, un lucherino e un altro cardellino quasi certamente oggetto di recente cattura illegale in quanto privi dell’anello identificativo previsto dalle norme vigenti. Alla persona sono stati contestati i reati di cattura/detenzione di esemplari di avifauna particolarmente protetta (nel caso specifico cardellino e lucherino) e esercizio dell’uccellagione con utilizzo di rete. La persona rischia le pene dell’arresto da due a otto mesi o l’ammenda da 774 a 2.065 euro per la cattura/detenzione illegale di specie di avifauna particolarmente protetta, mentre per l’esercizio dell’uccellagione la pena prevista è l’arresto sino a un anno o l’ammenda da  774 a 2.065 euro.

Un’altra pattuglia è intervenuta invece a Modigliana dove una persona del posto, italiana, è stata denunciata a piede libero perché ritenuta responsabile di aver posizionato alcuni lacci in acciaio utilizzati, visto il contesto, per la cattura illegale di cinghiali. Anche in questo caso il responsabile del reato è stato segnalato alla  Procura della Repubblica presso il Tribunale di Forlì e i lacci sono stati posti sotto sequestro, unitamente ad altro materiale utilizzato per confezionarli e renderli idonei all’impiego, materiale rinvenuto nel corso della perquisizione. Nello specifico sono stati contestati i reati di cattura in un periodo di divieto e per aver utilizzato mezzi illegali. La persona rischia le pene dell’arresto da tre mesi a un anno o dell’ammenda da 929 a 2.582 euro per la prima violazione, mentre per la seconda rischia la pena dell’ammenda fino a 1.549 euro.

"Le operazioni condotte hanno posto fine a episodi rientranti in una attività illecita qual è il bracconaggio il cui effetto dannoso è più che evidente: oltre che costituire un’azione che contribuisce all’incremento dell’illegalità diffusa, le conseguenze dirette sono sia in danno dell’ambiente (cattura di specie protette) sia in danno dei cacciatori (cattura di specie cacciabili come cinghiale, capriolo, cervo), cacciatori che esercitano un’attività lecita nel rispetto di tempi, modalità, specie cacciabili e per questa pagano i  previsti tributi e che vedono sottratta loro della fauna selvatica oggetto di attività venatoria. L’attività portata a buon fine denota positivi risultati nell’azione di controllo del territorio, espletata prevalentemente ai fini della sicurezza ambientale, esercitata da parte del Corpo Forestale dello Stato e condotta in ambito interforze seguendo le direttive della Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Forlì-Cesena. Attraverso detta attività è possibile contrastare all’origine e reprimere adeguatamente i fenomeni di illegalità ambientale, tra i quali vi sono quelli in violazione della norme di tutela della fauna selvatica" dicono dal CFS.

"Il Corpo Forestale dello Stato rimane impegnato costantemente, sia in ambito nazionale che locale, nei servizi di contrasto ai reati in danno dell’ambiente e in particolare nell’attività di prevenzione e repressione del bracconaggio, realtà che purtroppo riguarda molti contesti territoriali e che ha conseguenze fortemente negative sulla integrità degli ambienti naturali e degli equilibri ecologici. Il Corpo Forestale dello Stato ricorda che per eventuali segnalazioni su emergenze ambientali e/o su condotte illegali in danno degli animali è sempre attivo il numero verde “1515” cui il cittadino può rivolgersi gratuitamente nell’arco delle 24 ore".
 


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