Cronaca

Vertenza alla casa di riposo, la replica della residenza "Al Parco": "E' l'unico contratto esistente"

“Ci pare incomprensibile la reazione che i sindacati Cgil, Cisl e Uil rivolgono nei confronti delle aziende che applicano il nuovo contratto Anaste"

“Ci pare incomprensibile la reazione che i sindacati Cgil, Cisl e Uil rivolgono nei confronti delle aziende che applicano il nuovo contratto Anaste (il contratto dei lavoratori delle case di riposo, ndr). Questo contratto è stato siglato in un tavolo nazionale, dopo otto anni di inconcludenti trattative, di cui certamente la residenza “Al Parco” non ha alcuna responsabilità, semmai è stata vittima di questa situazione al pari di tutti i nostri dipendenti”: è la replica che arriva dalla direzione della casa di riposo dopo la mobilitazione dei dipendenti, che contestano l'introduzione del nuovo contratto, peggiorativo secondo la loro versione, rispetto a quello precedente.
 
Ben diversa, invece, la versione della casa di riposo: “Noi applichiamo da sempre il contratto collettivo Nazionale all’Associazione Nazionale Strutture Terza Età (Anaste), e il 12 aprile scorso a Roma presso il Ministero del Lavoro è stato siglato, appunto, il nuovo contratto nazionale. Lo stesso, è depositato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltre che al Cnel ed agli istituti previdenziali competenti; ad aggiungersi il testo del nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro è stato visionato da diversi organismi, anche livello regionale. Pertanto la decisione della sua applicazione è la logica conseguenza dell’inefficacia del vecchio contratto i cui effetti sono cessati alla fine di dicembre come indicato in premessa del nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro siglato. I Comuni, le Ausl e la Regione per la definizione della parte economica dei servizi accreditati hanno confermato come loro riferimento il contratto Anaste”.

Ed ancora la nota dell'azienda: “La rsa “Al Parco” non può continuare ad applicare un contratto che non esiste più e si trova quindi costretta a rendere operativo l’unico contratto oggi legittimamente valido. Inaccettabile, che sia fatta a noi una richiesta a cui non possiamo in alcun modo aderire, se i Sindacati citati vogliono avanzare le loro richieste, lo possono fare, ma solamente nelle sedi competenti e preposte che in questo caso è il tavolo firmatario nazionale. A tale proposito noi abbiamo già informato il personale della condizione venutasi a creare dopo l’approvazione del nuovo contratto, chiarendo che nulla possiamo fare in questa situazione. A tale riguardo auspichiamo che non si crei artificiosamente un conflitto in un luogo molto delicato, per  l’attività che viene svolta, e per non gravare sull’assistenza da erogare ai nostri ospiti ricoverati. Auspichiamo inoltre, che si dicano nel merito, cose vere su quanto sottoscritto a Roma e non si facciano semplificazioni che travisino i contenuti, come le ore settimanali che cambiano o ciò che si prevede sulle assenze per malattie o sull’incremento retributivo. L’aumento previsto per le aziende è di circa il 4,7%. Riteniamo che in un panorama economico così difficile sia stato fatto tutto lo sforzo possibile per dare ai lavoratori un margine di recupero sul costo della vita”.


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