Cronaca

"Voci nuove senza diretta Rai, ancora meno interesse. Rilanciamolo col Mei"

La perdita della diretta Rai, infatti, rappresenta quasi un colpo di grazia su un festival già in forte crisi di identità. A mettere il dito nella piaga è Michele Minisci, fondatore del Naima club

Il Festival di Castrocaro 2018 ha già un vincitore, la giovane Valentina Egrotelli in arte 'Maria', anche se gran parte del pubblico italiano ancora non lo sa, dal momento che la Finalissima è stata già registrata, ma verrà trasmessa solo il 10 agosto prossimo in seconda serata dalla Rai. La perdita della diretta Rai, infatti, rappresenta quasi un colpo di grazia su un festival già in forte crisi di identità. A mettere il dito nella piaga è Michele Minisci, fondatore del Naima club e volto noto del panorama musicale forlivese: “Termina anche la consolidata e prestigiosa consuetudine della diretta Rai sulla rete ammiraglia della Tv pubblica. Il motivo della mancata diretta non ci è dato sapere, ma già dallo scorso anno erano emersi problemi in tal senso con la Direzione Rai. Probabilmente la Tv pubblica non ravvisa più verso questo Festival lo stesso interesse che dimostrava negli anni scorsi”.

Minisci, da “storico” del Festival contesta anche la numerazione, per lui si tratta della 59^ edizione del Festival  Voci Nuove di Castrocaro quella del 2018, “anche se gli organizzatori si ostinano a intitolare questa edizione come la 61 ^,  una data che si dovrebbe invece riferire alla data di nascita del Festival, iniziato appunto nel 1957,  in quanto le edizioni del 1998 e del 2000 non si sono svolte a causa del Commissariamento dell’Ente Terme, allora titolare del marchio. Per non parlare del Festival del 1980, vinto da Luca Barbarossa, che improvvisamente  era stato “trasferito” alla discoteca Kiwi di Piumazzo di Modena,  e per giunta sotto altro nome”.

Per Minisci l'inizio del declino è datato 1989: “La qualità e l’incidenza di questo Festival nel panorama musicale italiano sono andati via via scemando, sin dal 1989, quando è stato (inspiegabilmente!) interrotto il felice e prestigioso abbinamento con il Festival di Sanremo, dove i due vincitori di Castrocaro vi approdavano di diritto. Infatti da  quella data ad oggi, dalla kermesse castrocarese non è emerso una sola Voce Nuova che sia poi diventata famosa, una star. E questo declino è testimoniato anche dalle adesioni dei partecipanti al concorso, precipitato dalle 4-5.000 iscrizioni negli anni d’oro, ad appena qualche centinaio degli ultimi anni. Che fare ora? Come si può rinnovare questo Festival, stretto tra la morsa possente di X Factor e The Voice of Italy, per non parlare del forte rilancio di Sanremo Giovani, in programma a dicembre, proposto dal riconfermato direttore Claudio Baglioni?”

propone Minisci: “L’Amministrazione Comunale ha in mente di indire entro la fine dell’anno un bando nazionale per la ricerca di una nuova società in grado di gestire e rilanciare questo festival che ha avuto nei primi trent’anni momenti veramente gloriosi, prestando molta attenzione anche al nostro territorio. E allora mi permetto di suggerire qualche ipotesi di lavoro. Partendo quindi da una rivoluzione musicale a 360° e per combattere una concorrenza potentissima perché non indirizzarsi verso il filone musicale delle Indie, la musica Indipendente? Oggi ai primi posti dei dischi più venduti ci sono personaggi che si chiamano: Dente Calcutta, Motta, Carl Brave, Thegiornalisti, Vasco Brondi, Brunori, Iosonouncane, Gomma, Canova, Capo Plaza, e tantissimi altri, che riempiono le piazze come non si vedeva da tempo.  Personaggi passati, chi più, chi meno, dal MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) di Faenza, un’Associazione con più di vent’anni di esperienza e conosciuta in tutta Italia, che potrebbe contribuire alla svolta assoluta e necessaria per il festival Voci Nuove, e costituire l’aggancio col territorio auspicato dagli amministratori locali”.

“E sempre in omaggio al territorio, perché non usufruire della professionalità e dell’esperienza del forlivese Marco Sabiu, per diversi anni direttore musicale del festival di Sanremo? E, ancora,  perchè non sfruttare  la presenza a Forlì del maestro Giuliano Cavicchi, per oltre quindici anni direttore dell’Orchestra Rai, ora diventato nostro concittadino? E infine. Perché non coinvolgere i più noti e seri locali di musica live delle venti regioni italiane dove fare le defatiganti preselezioni, pubblicizzate da una importante rivista e da una radio nazionali e dai  vari social network, ed inviare a Castrocaro 10 selezionati per ogni regione, in modo da portare nelle varie semifinali castrocaresi ben  200 ragazzi e ragazze che per circa due mesi si contendono, nel nostro territorio, il lasciapassare per un sogno, come si faceva una volta?”


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