Economia

Alluvione, la Fiom Cgil: "Le aziende integrino la cassa integrazione con risorse proprie"

"La solidarietà dei singoli è meravigliosa, ma non basta. Anche le aziende possono dare il loro contributo", rimarca il sindacato

Danni da alluvione

Strade franate. Comuni isolati, senza vie di accesso. Case danneggiate da acqua e fango. Migliaia e migliaia di persone senza più nulla se non il vestito che indossano con cui sono scappati per mettersi in salvo la vita. Molte di queste persone sono lavoratrici e lavoratori. Che non potranno tornare a lavoro, non si sa per quanto tempo. Ora bisogna ripulire strade e case, per far tornare queste persone alla loro vita. Ci sono migliaia di meravigliosi volontari e volontarie. Oltre agli aiuti dei soccorritori e delle istituzioni, tutti a dare il massimo.

"Ma è necessario anche altro -. esclama Fiom Cgil -. Non possiamo non preoccuparci e occuparci del lavoro. Per i lavoratori che non possono lavorare per la loro situazione di sfollati, di residenti in comuni isolati, perché le loro case e strade sono piene di fango, ciò che tutti sappiamo e vediamo. Undici anni fa il terremoto in Emilia ha mostrato migliaia di lavoratori che si sono rimboccati le maniche per rimettere a posto le aziende". E per Fiom Cgil le aziende devono "dimostrarsi altrettanto disponibili e generose. Ovviamente quelle non colpite e danneggiate dall’alluvione".

"E’ necessario che le aziende utilizzino gli ammortizzatori sociali disponibili, la Cassa Integrazione, per tutto il tempo, in cui lavoratrici e lavoratori non potranno tornare a lavoro, a causa dei danni subiti dalle loro case, auto e territori - prosegue il sindacato -. Molti dovranno fare lavori costosi per rimettere in sesto casa, comprare un auto. Sono cioè le persone che avranno bisogno di maggiori tutele. La cassa integrazione comporta una riduzione del reddito, che metterebbe in ulteriore difficoltà queste persone, duramente provate nelle loro condizioni materiali e psicologiche".

Conclude la Fiom Cgil: "E’ necessario che le aziende oltre ad attivare la cassa integrazione, la integrino con risorse proprie, in modo che i dipendenti percepiscano almeno uno stipendio pieno. Ognuno deve fare la sua parte. La solidarietà dei singoli è meravigliosa, ma non basta. Anche le aziende possono dare il loro contributo".


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