Economia

La fotografia dell'economia locale: oltre il 68% dei cittadini ha un lavoro

I dati più aggiornati rilevano un rallentamento della perdita di imprese, un’annata agraria complessivamente meno critica delle precedenti

Il sistema produttivo della provincia di Forlì-Cesena prosegue la sua lenta risalita verso performance sempre più diffusamente positive, nonostante il peggioramento dello scenario generale. Questo, in sintesi, quanto emerge dalle analisi dell’Osservatorio Congiunturale della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, implementato e aggiornato dall’Ufficio Statistica e Studi. "Anche se lo scenario generale è complessivamente peggiorato - dichiara Alberto Zambianchi, presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena - il sistema produttivo della nostra provincia prosegue lentamente, ma concretamente, la sua risalita realizzando performance sempre più diffusamente positive. In questo contesto, la Camera di Commercio, nonostante la riduzione delle risorse disponibili, continua la sua azione con iniziative mirate a sostenere gli imprenditori e i lavoratori che, con il loro impegno, creano ogni giorno valore e prospettive per il nostro Territorio".

I dati più aggiornati rilevano un rallentamento della perdita di imprese, un’annata agraria complessivamente meno critica delle precedenti, una crescita diffusa della produzione con valori nettamente positivi nei principali comparti del settore manifatturiero e nelle imprese più strutturate, qualche lieve segnale positivo nella difficile situazione del settore delle costruzioni, un lieve aumento delle vendite nel commercio al dettaglio, un leggero aumento delle esportazioni e una tenuta del turismo rispetto alla buona annata precedente. Tra le note negative va sottolineato il calo dei prestiti alle imprese dovuto principalmente alla diminuzione della domanda. Pur non essendo tornati pienamente ai livelli pre crisi, i livelli di occupazione e di disoccupazione si confermano migliori di quelli rilevati a livello regionale e nazionale. Nel complesso gli scenari predisposti da Prometeia e riferiti a luglio prevedono un aumento del valore aggiunto provinciale dell’1% per il 2016 e dell’1,2% per il 2017 con incrementi in linea con quelli regionali e lievemente migliori di quelli nazionali.

I DATI IN SINTESI - Il tessuto imprenditoriale provinciale, al secondo trimestre dell'anno, è costituito da 51.121 localizzazioni registrate (di cui 45.629 attive) che presentano una consistenza stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il numero delle imprese attive, 37.660 al 31/8/2016, registra un calo in rallentamento rispetto allo scorso anno. I settori più significativi in calo sono: costruzioni e trasporti; in lieve aumento le attività finanziarie e assicurative e quelle professionali. Le società di capitale, pari al 19,5% del totale escluso il settore agricolo, rappresentano una quota progressivamente crescente delle imprese. Il 94,7% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti. Il rapporto abitanti per impresa evidenza un’imprenditorialità particolarmente diffusa in provincia (10,5 abitanti per impresa) rispetto gli altri livelli territoriali (Emilia-Romagna 10,9, Italia 11,8). Le start up innovative al 19/9/2016 sono 52. Rallenta la flessione del numero delle imprese artigiane (12.296; -1,7% al 30/6/2016 rispetto allo stesso periodo del 2015). Stabile il numero (545 al 31/8/2016) delle imprese cooperative.

OCCUPAZIONE - I dati dell’indagine Istat sulle Forze di lavoro relativi al primo trimestre 2016, rilevano un tasso di occupazione provinciale 15-64 anni (68%) superiore al dato regionale (67%). L’ultimo dato nazionale disponibile - non perfettamente confrontabile - è pari al 56,3% ed è riferito al 2015; un tasso di disoccupazione provinciale 15 anni e più (6,8%) inferiore al dato regionale (7,6%). L’ultimo dato nazionale disponibile - non perfettamente confrontabile - è pari all’11,9% ed è riferito al 2015. Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-agosto 2016, risultano autorizzate 3.427.791 ore totali con una variazione, rispetto ad analogo periodo 2015, del -19%. I principali settori interessati sono Costruzioni, Industria del legno, Fabbricazione di prodotti in metallo.

CREDITO - Riguardo all’andamento del credito, a giugno 2016 i prestiti bancari alle imprese risultano in diminuzione (-1,2% rispetto al medesimo periodo del 2015). Tra i macrosettori di attività economica, la flessione dei prestiti è più netta per le Costruzioni (-8,6%) e i Servizi (-5,5%). In crescita, invece, l’erogazione dei prestiti nelle attività manifatturiere (+4,7%). Le sofferenze sugli impieghi totali, al primo trimestre 2016, sono state pari all’11,38% (Emilia-Romagna 11,55%, Italia 10,07%). Ancora elevato è il ritmo di crescita delle nuove sofferenze (+4,1%) rilevato in provincia nel secondo trimestre 2016. Gli scenari di previsione aggiornati, predisposti da Prometeia e riferiti a luglio, stimano per il 2016 un aumento del valore aggiunto per Forlì-Cesena dell’1% (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,8%); nel 2017 è previsto un incremento dell’1,2% per Forlì-Cesena, dell’1,2% per la regione e dell’1% per l’Italia.

AGRICOLTURA - In merito all’andamento dei principali settori, l’annata agraria 2016, contrariamente agli ultimi anni, ha avuto un andamento climatico normale, senza eccessi di pioggia o lunghi periodi siccitosi. Unica nota di rilievo le grandinate superiori alla norma. I cereali estivi sono tornati, dopo un paio di annate molto difficili, a rese per ettaro normali e anche la qualità si è rivelata buona. I prezzi del prodotto però sono drasticamente diminuiti. Nonostante le buone produzioni queste quotazioni non riescono a coprire i costi di produzione. Per i foraggi si rileva un leggero ritardo negli sfalci del fieno ma di buona qualità. Prezzi ancora molto bassi e prodotto di difficile collocazione a causa della continua riduzione del patrimonio bovino e ovino. La produzione viene ormai totalmente utilizzata dall'industria della disidratazione.

Per le colture frutticole, annata senza grossi problemi con produzioni leggermente anticipate, scarse per le varietà precoci, nella norma per le varietà medie e tardive. Prezzi finalmente ritornati ad un livello di copertura dei costi di produzione (a differenza di quanto avvenuto nelle ultime 2 annate ). Molto bene le produzioni e le quotazioni di albicocche, ciliegie e susine. La vendemmia 2016 è iniziata per le uve bianche, mentre per i rossi i tempi non sono ancora pronti. La produzione stimata al momento e più o meno come l'annata scorsa, lo stato sanitario è buono, cosi come la qualità. Si prevede un mercato con quotazioni in leggera flessione per i vini rossi mentre i bianchi dovrebbero rimanere stazionari. Se non ci saranno sconvolgimenti climatici saremo di fronte ad un'annata molto buona.

In continua riduzione il patrimonio zootecnico. Quotazioni per bovini e ovini stazionarie ma non soddisfacenti. I suini, a fronte di un primo semestre caratterizzato da prezzi bassi tali da non coprire i costi, dal mese di luglio registrano una lenta ma costante ripresa che hanno progressivamente portato alla copertura dei costi di produzione e a ridare speranza ad un comparto da molto tempo in crisi. Pollo da carne: prezzo in flessione (-11,9% media gennaio-agosto 2016 su medesimo periodo anno precedente, da 1,10 euro/kg a 0,97 euro/kg) Complessivamente in calo dell’1,6% la consistenza delle imprese agricole attive (sono 6.852 al 31/8/2016), rispetto ad analogo periodo 2015.

IMPRESE MANIFATTURIERE - Note positive per le attività manifatturiere: su base annuale (nel secondo trimestre la media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnalano valori in aumento: produzione +6,7%, fatturato +12,6%, ordini interni +2,3%, ordini esteri +2,9% e occupazione +3,2%. Per le imprese manifatturiere della provincia la favorevole fase congiunturale si va quindi estendendo alla maggior parte dei settori analizzati; la crescita della produzione assume i tassi più interessanti nel comparto “alimentare”, dei “prodotti in metallo”, delle “confezioni”, delle “altre industrie” e dei “macchinari”. Nell’arco degli ultimi 12 mesi le performance produttive appaiono buone, in miglioramento rispetto a quelle desunte dalle ultime rilevazioni; i risultati, pur non omogenei fra i settori, sono comunque tutti di segno positivo a parte il settore delle calzature che fa rilevare difficoltà con livelli di produzione stazionari.

Anche fra le classi dimensionali l’andamento è sostanzialmente positivo per tutti gli indicatori; fanno eccezione le imprese che occupano meno di 20 addetti che registrano ancora una lieve contrazione dell’occupazione. Tuttavia la percentuale di imprese in crescita è apparsa in leggero calo: il 53,4% ha dichiarato un incremento della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno mentre il 32,6% ha indicato una diminuzione. Nel secondo trimestre anche l’occupazione ha segnato una crescita che, in base alle aspettative espresse per il terzo trimestre, dovrebbe essere riconfermata nei prossimi mesi. Dal punto di vista strutturale, si rileva però un calo dell’1,7% della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31 agosto, rispetto al 31 agosto del 2015, che si attestano sulle 3.693 unità.

COSTRUZIONI - Per il settore delle costruzioni, rallenta la flessione nel numero delle imprese attive: al 31 agosto sono 5.714 (-2,2% rispetto al 31 agosto del 2015). Nel secondo trimestre 2016, rispetto ad analogo periodo del 2015, il volume d’affari risulta, invece, in aumento dell’1,1%. Il settore continua ad essere in grave difficoltà.

COMMERCIO - Riguardo al commercio al dettaglio, nel suo complesso, le vendite nel secondo trimestre 2016 rispetto allo stesso trimestre 2015 risultano in aumento dell’1,9%. Nei vari comparti: alimentare +2,2%, non alimentare +2,1%, ipermercati +0,9%. Per classe dimensionale: piccola distribuzione (+2,3%), media distribuzione (-1,4), grande distribuzione (+2,8%). In calo la consistenza delle imprese nel settore commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli che, al 31 agosto, risultano essere 8.421 imprese attive (-1,1%) e le attività del commercio al dettaglio (4.276 aziende, -1,7%). In recupero la performance del commercio con l’estero nei primi sei mesi del 2016: +1,1% nel complesso delle esportazioni, rispetto ad analogo periodo 2015. Risultato positivo determinato dalle esportazioni di apparecchi elettrici, prodotti dell’agricoltura e dalle “altre industrie manifatturiere” a fronte della dinamica negativa degli altri comparti.

ESPORTAZIONI - Le esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea (che incidono per il 61,8% del totale delle esportazioni provinciali) crescono del 2,4%. Tra le altre macro aree più significative i Paesi Europei non inseriti nell'Unione Europea sono in calo del 5% (area che comprende la Russia), l’Asia Orientale dell’1,3% mentre è in netto aumento l’America settentrionale (+4,0%). Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento del 7,8%. Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 31/8/2016, rispetto al medesimo periodo del 2015, sono stabili in termini di numerosità. Da gennaio a giugno 2016, il flusso turistico presenta dati positivi: arrivi +0,9% e presenze +0,4%. Le tendenze rilevate complessivamente a livello regionale evidenziano che dopo un avvio di stagione difficile, i dati della stagione sono positivi.

TRASPORTI - Comparto dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 3,8% (dati al 31 agosto rispetto allo stesso periodo del 2015), mentre il volume d’affari è stabile (secondo trimestre 2016 rispetto al medesimo trimestre del 2015).


Si parla di