Economia

Incontri con la Fondazione Carisp, Confcooperative: “Bene il confronto con il mondo del lavoro"

È il commento a caldo di Mirco Coriaci, segretario generale di Confcooperative Romagna, all’indomani dell’incontro “Priorità, sfide e strategie per il territorio forlivese”, organizzato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. 

“È stato un incontro proficuo e ne abbiamo apprezzato le modalità e gli intenti. Pensiamo possa essere un buon punto di partenza per costruire su questo territorio qualcosa di significativo, adatto e, soprattutto, condiviso”. È il commento a caldo di Mirco Coriaci, segretario generale di Confcooperative Romagna, all’indomani dell’incontro “Priorità, sfide e strategie per il territorio forlivese”, organizzato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. 

Confcooperative Romagna era presente, insieme ad altre associazioni di categoria e all’ente camerale, per riflettere insieme e presentare le proprie idee e istanze su richiesta della Fondazione e della commissione interna “Territorio, Sviluppo e Ambiente”, in vista della predisposizione del programma di intervento per il 2022. 

“Dal canto nostro - continua Coriaci - abbiamo cercato di puntare l’attenzione su alcuni concetti chiave: lavoro, formazione, turismo, attenzione per le aree interne e accoglienza. Per quanto riguarda i primi due abbiamo messo in luce la necessità di far dialogare maggiormente il mondo della formazione con quello del lavoro in modo da creare armonia tra domanda e offerta e formare sul nostro territorio figure professionali in grado di rispondere alle necessità delle aziende. Il turismo per i 16 comuni del forlivese costituisce un asset importante, da valorizzare e far crescere. Infine, il nostro presidente Mauro Neri, ha avanzato alcune proposte in merito al tema dell’accoglienza, soprattutto in vista dell’arrivo delle migliaia di persone afghane in fuga dal proprio paese di origine. Pensiamo a un’accoglienza strutturata e che coinvolga i paesi del nostro appennino che soffrono lo spopolamento e hanno bisogno di vitalità e nuove idee. Questi due bisogni potrebbero coesistere in forme di accoglienza diffuse e integrate, che farebbero il bene per entrambe le parti coinvolte”.