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A cento anni dalla nascita di Iris Versari, una giornata dedicata alla partigiana a Portico

Il Comune di Portico e San Benedetto, in collaborazione con l’Anpi Valle del Montone, ha organizzato una giornata di memoria e celebrazione per domenica 11 dicembre, in occasione del centenario della nascita della partigiana Iris Versari. Il programma prevede alle ore 10 l’apposizione di una targa ricordo nella casa natale Pecorile a San Benedetto in Alpe, località Poggio. Presterà servizio il Corpo bandistico di Portico. Dopo i saluti del sindaco Maurizio Monti, introdurrà la cerimonia Sonia Bendoni, presidente dell’Anpi Valle del Montone, seguita dai saluti del presidente dell’Anpi di Forlì-Cesena, Miro Gori.

La manifestazione proseguirà alle 11 nella vicina abbazia di San Benedetto in Alpe, dove seguirà il convegno storico “Dialogo a tre su Iris Versari donna di cent’anni fa, di oggi e del futuro”, con Sandra Bellini, insegnante, storica ed autrice del libro “Iris Versari. Una biografia partigiana” (Ponte Vecchio editore), Sofia Assirelli, autrice e sceneggiatrice, Quinto Cappelli, giornalista e moderatore. Alle 12.15 sono previste le conclusioni dell’assessore alla cultura, Caterina Mordenti.

Iris Versari nasce dalla famiglia contadina di Angelo e Alduina Calcini, detta Arduina, nel podere Pecorile di San Benedetto in Alpe (Poggio) il 12 dicembre 1922, in comune di Portico e San Benedetto. Iris ha anche le sorelle Maria e Ilia e i fratelli Luigi, Berto e Romualdo. Nel 1926 la famiglia lascia Pecorile di San Benedetto, cambiando cinque poderi, nei comuni di Rocca San Casciano e Tredozio, fino al 27 gennaio 1943, giorno dell’arresto di Angelo e degli altri componenti la famiglia. Negli ultimi mesi del 1943 entra nella Resistenza a Tredozio, grazie ai primi contatti con partigiani locali e alcuni elementi slavi. Nel dicembre 1943 arriva a Tredozio da Faenza Silvio Corbari, coetaneo di Iris, alla testa di un gruppo di partigiani che si fonde con quello tredoziese, dando vita alla Banda Corbari, guidata da Silvio e Iris, che nel frattempo si sono innamorati (Silvio era già sposato). Il 9 gennaio 1944 la banda assalta la caserma dei carabinieri di Tredozio e per undici giorni occupa il paese. Il 20 gennaio 1944 avviene il primo rastrellamento della banda da parte dei nazifascisti, che arrestano a Ca’ Morelli (nei pressi del Monte Busca) 20 partigiani e ne uccidono tre. Dopo un periodo di crisi per l’attacco subito, Corbari e Iris Versari ricostituiscono la banda partigiana e compiendo clamorose imprese, con travestimenti, astuzie e inganni che passeranno alla storia e facendo un mito del capo. La Banda Corbari sceglie come base la pieve di San Valentino di Tredozio, dove anche il parroco don Luigi Piazza aderisce al gruppo. Fra le principali imprese, va ricordato l’omicidio tra Forlì e Predappio del console della Guardia Repubblicana provinciale di Forlì, Gustavo Marabini (23 maggio 1944). All’alba del 18 agosto 1944, i nazifascisti irrompono nella casa di Ca’ Cornio, mentre i partigiani dormivano e catturano i vertici della banda: Silvio Corbari, Iris Versari, Adriano Casadei e Arturo Spazzoli. Durante l’assalto, Iris uccide un tedesco e poi si spara alla tempia per non cadere in mano ai nemici, Casadei e Spazzoli fuggono verso il bosco, quest’ultimo gravemente ferito alle gambe. Corbari li segue, ma cade in una scarpata. Casadei tenta di soccorrerlo, ma vengono catturati. Portati a Castrocaro, Corbari e Casadei vengono impiccati (Spazzoli ucciso durante il tragitto). Il corpo di Iris, lasciato in un primo tempo nell’aia di Ca’ Cornio, è portato a Castrocaro insieme agli altri, che il giorno dopo sono esposti a Forlì, appesi ai lampioni  di piazza Saffi.


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