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Adriano Sella: la comunità che genera nuovi stili di vita

In occasione della Giornata della Carità 2018 Domenica 11 marzo, alle ore 15.00, presso la parrocchia di San Paolo, (Via Pistocchi 19) ADRIANO SELLA, - promotore e coordinatore Rete interdiocesana “Nuovi stili di vita”-  ci aiuterà a riflettere insieme su cosa significhi, concretamente, essere una comunità che genera Nuovi Stili di vita. 

“La comunità cristiana, afferma Sella,è chiamata a vivere in un modo nuovo, mediante nuovi stili di vita, alla luce del Vangelo e dell'enciclica Laudato si'. L’enciclica Laudato si’ afferma con forza che la custodia del creato, come opera di Dio e dono all'umanità, non è un dovere secondario ma essenziale per la comunità cristiana; il Vangelo contiene una grande forza di trasformazione della vita ecclesiale per la realizzazione del Regno di Dio.” Adriano ci accompagnerà nell’approfondimento di molti temi legati alla custodia del creato, per iniziare davvero, concretamente,  ad avere Nuovi stili di vita, equi e solidali, della e nella comunità cristiana: un consumo responsabile mediante il voto del portafoglio per un’economia di giustizia e delle relazioni (l’esperienza dei gruppi di acquisto solidale come agenti del nuovo modo di consumare in maniera comunitaria); un nuovo stile di festa: cambiamento del modo di realizzare le feste delle comunità cristiane (sagre), mediante l’attenzione nel ridurre l’impatto ambientale causato dai rifiuti delle festa e mediante un cibo sano e della filiera etica, mediante l’arricchimento dell’aspetto culturale; la comunità cristiana come luogo di incontro, di comunione e di condivisione, per dare priorità alle relazioni umane e per far propria la relazione di cura e di custodia del Creato (il primato dell’amore sulla legge).

La sobrietà felice come stile di vita della comunità cristiana per testimoniare quello che è essenziale della vita.
Una solidarietà intelligente come espressione della carità della comunità, per non cadere in forme di assistenzialismo e di elemosina, ma per rimuovere le cause strutturali dell’impoverimento e della miseria.


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