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Cedri e bancarelle: Forlì festeggia il compatrono San Pellegrino

Il primo di maggio ritorna la solennità religiosa di San Pellegrino, compatrono di Forlì. Il culmine della devozione andrà in scena nella monumentale chiesa di Piazza Morgagni che custodisce le spoglie mortali di Pellegrino Laziosi, protettore contro il cancro conosciuto in tutto il mondo. In Piazza Morgagni, Via Flavio Biondo e Corso della Repubblica si rinnova la tradizione dei cedri unita a tanti ambulanti.

La storia

Tradizione vuole che lo stesso Pellegrino, frate guaritore nato intorno al 1265 nel quartiere Campostrino, all’epoca fuori dalle mura cittadine, sia guarito miracolosamente da una cancrena al ginocchio. Era stato colpito dalla malattia per l’incredibile dedizione alla penitenza: pare, infatti, che non si sia seduto per trent’anni di fila. Il cerusico gli aveva prescritto l’amputazione. La notte antecedente l’intervento, all’ex ghibellino impenitente si manifestò il Cristo crocifisso. Sogno o realtà non si sa: l’indomani era sparito tutto. Pellegrino divenne subito punto di riferimento dei malati oncologici, con guarigioni conclamate anche in età recente.

I due miracoli che gli fruttarono l’altare occorsero a Città di Castello. Ma gli annali ricordano anche i due casi forlivesi del cieco che torna a vedere e della donna posseduta liberata dal demonio. La sua fama di taumaturgo ha da tempo raggiunto i cinque continenti. Oltre che nell’arcipelago asiatico delle Filippine, guarda caso terra d’origine dei tre frati che conducono la basilica servita di Forlì, il culto dell’unico forlivese salito sinora alla gloria degli altari è molto sentito anche in Polonia, Spagna, Irlanda, Francia, Brasile, Stati Uniti, Baviera, nel sud Tirolo (Pietralba) e nella vicina Austria.


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