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Quarto e ultimo appuntamento del ciclo "Scrivere Dante. Gli autori a confronto col Sommo Poeta"

Quarto e ultimo appuntamento del ciclo "Scrivere Dante. Gli autori a confronto col Sommo Poeta". Venerdì, alle 18, nella sala Melozzo, Alberto Casadei presenta: “Dante oltre la Commedia". Introduce Cristina Ambrosini. L'incontro sarà preceduto da un tè con biscotti alle 17,30. Nel volume "Dante oltre la “Commedia”, edito da "il Mulino, Bologna 2013", vengono raccolti otto studi, divisi in due parti omogenee, la prima di carattere storico-filologico, la seconda di taglio esegetico-ermeneutico. Si affrontano alcune delle questioni più importanti nell'ambito della critica dantesca antica e attuale, a cominciare da quella del titolo del poema, che con ogni probabilità non era stato fissato da Dante: nell'ambito del testo, ‘comedìa’ e ‘poema sacro’ risultano definizioni equivalenti, ma non titoli definitivi. Da questa constatazione, Casadei parte per mettere di nuovo in discussione l’autenticità della celebre Epistola a Cangrande, della quale sono posti in rilievo le aporie storico-filologiche e persino gli errori interpretativi riguardo ai primi versi del Paradiso. L’ultima cantica, del resto, fu divulgata dapprima all'interno della cerchia ravennate di Guido Novello da Polenta, mentre molto probabilmente la sua diffusione più larga avvenne solo dopo la morte dell’autore.

Vengono poi precisate le tappe principali della stesura del poema, di cui si ribadisce la funzione anche ‘politica’, in particolare nell’allegorico finale del Purgatorio, dietro il quale trasparirebbero gli scontri tra l’Imperatore Arrigo VII e i suoi nemici nella Chiesa e nel regno di Francia. La stessa Monarchia viene ricondotta agli anni della presenza di Arrigo in Italia (1311-13). Varie notizie storiche o leggendarie, come quelle contenute nei Documenti d’amore di Francesco da Barberino, nelle opere boccacciane (anche per la genesi fiorentina del poema) e nell’Epistola di frate Ilaro, sono vagliate mettendo a frutto nuovi dati.
Nella seconda parte, sono riesaminate le principali interpretazioni novecentesche del poema, proposte sia da critici come Auerbach, Contini o Singleton, sia da scrittori e artisti. Viene delineato un panorama mosso e a tratti sorprendente, che giustifica l’esigenza di uscire da alcuni vincoli esegetici ormai non più corrispondenti alle evidenze assodate negli studi più recenti. Ecco perché si tratta di andare ‘oltre’ la nozione ormai vulgata di comico e di commedia, che non è sufficiente a definire l’insieme dell’operazione creativa di Dante.

Nel complesso emerge una proposta ermeneutica fortemente innovativa, che costringe a superare le categorie di solito impiegate per definire lo stile del poema dantesco (comico, sermo humilis, espressionismo…), allo scopo di chiarire meglio i risultati più alti cui Dante giunge al culmine del Paradiso, convogliando l’energia e la densità tipiche della sua scrittura verso la definizione di un mondo ontologicamente ‘altro’. Gli esiti possono essere meglio compresi facendo ricorso alle attuali teorie cognitiviste, peraltro impiegate in funzione esplicativa e non in sostituzione di un’esegesi puntuale. Chiude il volume un’appendice dedicata alla Vita nova, nella quale vengono individuati alcuni presupposti teologico-scritturali del titolo, tuttora discusso e fondamentale per la comprensione del ‘libello’ giovanile.

Alberto Casadei è nato a Forlì nel 1963. Si è laureato e specializzato in Letteratura italiana presso la Scuola Normale Superiore e l'Università di Pisa, dove attualmente insegna come professore ordinario. Ha iniziato pubblicando numerosi lavori sulla letteratura italiana del Cinquecento e in particolare sul poema cavalleresco, fra cui La strategia delle varianti. Le correzioni storiche del terzo «Furioso» (Pacini Fazzi, Lucca 1988), Il percorso del «Furioso» (Il Mulino, Bologna 1993 – nuova edizione 2001; vincitore del premio “Cesare Angelini” dell’Università di Pavia), La fine degli incanti (F. Angeli, Milano 1997). Dopo varie pubblicazioni dedicate alla letteratura italiana contemporanea, studiata anche in una prospettiva comparatistica, con il 2009 ha iniziato una nuova fase di ricerca, nella quale vengono sondati i possibili rapporti fra la letteratura e le scienze della mente, sulla scorta delle teorie della Cognitive poetics e delle nuove stilistiche. Dapprima è uscito saggio Poesia e ispirazione (Luca Sossella, Roma 2009), mentre è del 2011 Poetiche della creatività. Letteratura e scienze della mente (Bruno Mondadori, Milano), con un ampio saggio introduttivo e vari studi applicativi, in particolare su Amelia Rosselli. Su questa linea, ma con un taglio anche sociologico, si colloca Letteratura e controvalori. Critica e scritture nell’era del web (Donzelli, Roma 2014). Ancora dal 2009 ha cominciato a pubblicare contributi danteschi, fra i quali Il titolo della 'Commedia' e l'Epistola a Cangrande ("Allegoria", 60, pp. 161-187), segnalato sul "Corriere della Sera" dell'1 luglio 2009. Altri suoi studi sono usciti su riviste quali “L’Alighieri”, “Dante”, “Italianistica”, “Studi danteschi” ecc., tra il 2009 e il 2011; essi riguardano la prima diffusione del Paradiso e la cronologia delle ultime due cantiche, specifiche questioni filologico-linguistiche (relative anche alla Vita nova e alla Monarchia), e in generale la storia delle interpretazioni del poema. Nel 2013 è uscito il volume Dante oltre la “Commedia” (Il Mulino, Bologna), mentre vari altri articoli sono usciti a partire dal 2014. Il suo ultimo volume è Ariosto: i metodi e i mondi possibili (Marsilio, Venezia 2016). Ha tenuto lezioni e conferenze in Italia e all'estero (Barcellona, Bellinzona, Berlino-Potsdam, Berna, Bordeaux, Bruxelles, Caen, Columbia Un. - New York, Grenoble, Lausanne, Lipsia, Louvain-la-Neuve, Lugano, Paris III-Sorbonne, Princeton Un., Toronto Un., Varsavia ecc.).


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