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"Colpi di scena": gli appuntamenti forlivesi del Festival teatrale

Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta, dal 2 al 5 luglio 2018, la decima edizione di COLPI DI SCENA, vetrina delle più importanti e significative nuove produzioni di Teatro Ragazzi dell'Emilia-Romagna, che quest’anno sarà ampliata da uno sguardo rivolto a progetti nazionali e internazionali. 

La vetrina, realizzata con il sostegno di Mi.B.A.C.T. – Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Comuni di Bagnacavallo, Faenza, Forlì, Unione della Romagna Faentina – Atmosfere Faentine 2018 e Associazione ATRIUM, presenterà ben 34 produzioni, molte delle quali al debutto nazionale assoluto, in quattro città: Faenza, Bagnacavallo, Forlì, Russi.

Di particolare interesse sarà, in questo senso, la tranche forlivese della vetrina. La città di Forlì è infatti inserita nella Rotta Culturale ATRIUM, itinerario turistico e culturale transnazionale per esplorare la memoria europea del XX secolo che focalizza l’attenzione sulle architetture dei regimi totalitari nelle memorie urbane. Grazie alla collaborazione con Associazione ATRIUM che connette le città e i paesi d’Europa che condividono il patrimonio architettonico dei regimi totalitari del secolo scorso, COLPI DI SCENA 2018 ospiterà, per la prima volta in Italia, formazioni teatrali provenienti da paesi membri, quali Croazia, Romania, Bulgaria, e utilizzerà nel suo itinerario alcuni spazi della Rotta quali la Sala delle Costellazioni e l’Ex Deposito ATR, oltre ai convenzionali spazi teatrali forlivesi: Teatro Diego Fabbri, Il Piccolo, Testori, Félix Guattari.
Nel pomeriggio inizierà la tranche forlivese della vetrina. Alle 15, al Teatro Il Piccolo di Forlì, Pietro Piva sarà protagonista del palcoscenico con Abu sotto il mare, una produzione di Accademia Perduta/Romagna Teatri. Lo spettacolo, già vincitore di una Menzione Speciale all’edizione 2017 del Premio Scenario Ustica, si ispira, con delicatezza e sensibilità, alla vicenda realmente accaduta nel 2015 ad Adou Ouattara, un bambino di otto anni la cui fotografia - ai raggi x, dentro una valigia passata alla dogana di Ceuta - ha fatto il giro del mondo. Lo spettacolo è la versione di quel bambino del viaggio che ha affrontato, di come lui immagina che siano andate le cose o di come sarebbero potute andare.

Di recente debutto e presentato per la prima volta in un contesto festivaliero, sarà Thioro. Un Cappuccetto Rosso senegalese, una co-produzione di Teatro delle Albe/Ravenna Teatri, Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye (Senegal) e Accademia Perduta/Romagna Teatri in scena all’Ex Deposito ATR di Forlì alle ore 19. Thioro è uno spettacolo nato in Senegal. Mettendo in corto circuito la fiaba europea di Cappuccetto Rosso con la tradizione africana, la pièce vede in scena e in dialogo Adama Gueye, Fallou Diop, attori e musicisti, e Simone Marzocchi, compositore e trombettista. Un viaggio dal ritmo pulsante che grazie all’intreccio di lingue, strumenti e immaginari, porterà gli spettatori alla scoperta non del bosco, ma della savana e all’incontro non con il lupo ma con Buky, la iena…

La Sala delle Costellazioni di Forlì sarà la sede di chiusura dei lavori di questa terza giornata. Alle ore 20,30 la compagnia Il Baule Volante presenterà La Venere Nera, uno studio per un racconto gotico. La Venere d'Ille è un racconto di Prosper Mériméé, scrittore francese dell’800. Da uno dei suoi racconti è stata tratta l’opera Carmen. Scrittore amante del misticismo, del gotico e del macabro. Un vecchio ulivo da sradicare nelle terre di un ricco antiquario porta alla luce la bellissima statua di una Venere nera: “Cave Amantem”, “sta in guardia se ella t’ama”, recita la scritta sul piedistallo. Da quel ritrovamento niente nella cittadina d'Ille sarà più come prima. Può una statua inanimata avere tanto potere da farci credere che possa cambiare i nostri destini?

La compagnia bulgara Credo Theatre sarà poi ospite al Teatro Diego Fabbri di Forlì (ore 14,30) con Daddy’s Always Right, una storia, recitata in lingua inglese, avvolta da cumuli di neve abbagliante sul reale valore delle cose semplici della vita. Una storia in cui un bacio risulta essere più prezioso dell’oro e l’amore il bene più importante. La storia di una vecchia signora e un vecchio signore che ci ricorda che solo l’amore ha il potere di far apparire belle le cose della vita. Una storia sulla necessità di avere qualcuno al nostro fianco, qualcuno di cui possiamo fidarci, qualcuno che sarà sempre felice di vederci per ciò che realmente siamo.
 


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