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"Darling, ipotesi di un'Orestea" al Diego Fabbri

Il Teatro Diego Fabbri ospiterà sabato alle 21 la compagnia romana Ricci/Forte che con Darling (ipotesi per un’Orestea) ci catapulta in un mondo oscuro, ancestrale, senza lieto fine all’interno del quale con un melting pot di linguaggi diversi dal B-movie ai reality show, dalle soap opera ai fumetti il duo autoriale con alle spalle una formazione classica e il lavoro come sceneggiatori in tv, realizza quel teatro crudo e trasgressivo al quale il loro immaginario tende. La trilogia tragica eschilea racconta quanto accade dopo la fine della guerra di Troia, dal ritorno ad Argo di Agamennone al suo omicidio da parte della moglie Clitennestra e del suo amante, alla vendetta del figlio Oreste e la successiva persecuzione delle Erinni contro il matricida. Le vicende degli Atridi saranno punto di osservazione e trampolino di lancio per aggredire la realtà. Con i loro lavori ad alto impatto visivo, quasi violenti com’era il teatro della crudeltà di Artaud, sostenuti da ritmo funky o da un riff di chitarra hard rock e plastificati come una foto di Crewdson, parlano sempre del nostro tempo. Lo spettacolo che vede quattro attori in scena, e non ha una trama precisa, ma vuole essere un’esperienza visionaria per il pubblico. In un mondo senza Dèi, dove tutto si regge sulla polis, l’essere umano è smarrito, orfano. L’essere umano, non appoggiandosi più alla religione, non riesce a trovare risposte al suo stare al mondo, tuttavia è desideroso di ricostruire un ordine sociale basato sull’ascolto dell’altro.


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