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"Fare Festa" a Predappio all’insegna della Famiglia

Sarà Predappio ad ospitare, domenica, l’edizione 2018 della Festa diocesana della famiglia. Protagonista della kermesse sarà la “società naturale” disciplinata dalla Costituzione Italiana, ma anche dal “patto d’amore fecondo fra uomo e donna” tanto caro a papa Francesco. L’auspicio del vescovo uscente monsignor Lino Pizzi, del responsabile della Pastorale familiare don Mauro Petrini e della coordinatrice della Commissione diocesana delle Famiglie Gabriella Pivi, è che vada in scena un evento gioioso in grado di coinvolgere tanti papà, mamme e figli di ogni età. Tutto avrà inizio alle 10 con l’accoglienza dei partecipanti nel salone parrocchiale di Sant’Antonio, prologo della Messa delle 10.30 presieduta dallo stesso vescovo Lino. Alle 11.30 è previsto un momento pubblico di confronto con le autorità civili e politiche locali, sul tema della famiglia. Seguirà il pranzo presso gli ambienti della parrocchia.

Si riprende alle 15.15 con i laboratori, i giochi e l’animazione proposti da Caritas e Gruppo Preghiera di Montepaolo, oltre all’adorazione eucaristica curata dal Rinnovamento nello Spirito. Dal programma del pomeriggio spicca anche la scenetta comica sul Padre Misericordioso proposta da don Paolo e la perpetua Mina, al secolo i coniugi Paolo e Robertina Pondi di Forlì. Il tema di quest’anno, “Fare festa”, punta i riflettori sull’importanza del tempo di distacco dal lavoro, prima di tutto nel giorno della domenica.

“Essa serve – dichiara Gabriella Pivi – per fare memoria di avvenimenti importanti per un gruppo sociale, per celebrare l’esistenza umana e il suo mistero. Il fare festa per una famiglia, un gruppo, una comunità, è un atto che unisce e collega il passato, il presente e il futuro: ci costituisce popolo. Non a caso i centri commerciali restano aperti durante le festività, distogliendo dalla memoria e spaccando le famiglie. Gli uomini ridotti ad individui non gioiosi sono più manipolabili”. Il pomeriggio sarà aperto con le parole “La festa è un’invenzione di Dio” pronunciate da papa Francesco nell’udienza generale di mercoledì 12 agosto 2015: “Dio stesso – dichiarò il pontefice - ci insegna l’importanza di dedicare un tempo a contemplare e a godere di ciò che nel lavoro è stato ben fatto. Il lavoro, naturalmente, è da intendersi non solo come nel senso del mestiere e della professione, ma nel significato più ampio: ogni azione con cui noi, uomini e donne, possiamo collaborare all’opera creatrice di Dio”.

Il Papa prosegue affermando che “la festa non è la pigrizia di starsene in poltrona, o l’ebbrezza di una sciocca evasione, ma è il tempo per guardare i figli, o i nipoti, che stanno crescendo, e pensare: che bello! È il tempo per guardare la nostra casa, gli amici che ospitiamo, la comunità che ci circonda, e pensare: che cosa buona. Il tempo della festa è sacro, perché ricorda all’uomo e alla donna che sono fatti ad immagine di Dio”. Per rendere completa la festa, ad ogni famiglia partecipante è stato chiesto di portare un dolce da condividere e un dono: un pacchetto regalo che contenga un pensiero, una frase o una benedizione. Il gesto finale sarà un omaggio “familiare” al vescovo Lino Pizzi, giunto al termine del suo servizio pastorale a Forlì-Bertinoro. 


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