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A Sant'Antonio Abate la festa di Santa Rita con benedizione delle rose e delle auto

Nella parrocchia di S. Antonio Abate in Ravaldino (corso Diaz, 105) venerdì prossimo si festeggia Santa Rita e proprio nel giorno in cui ricorre la sua morte, tante sono le persone che desiderano rivolgere una preghiera alla santa, donna del 1400, esempio di forza e coraggio, che ha vissuto le contraddizioni e i drammi del suo tempo con mitezza e compassione, con generosità e fermezza. Saranno celebrate le messe alle 7, 8, 11, 18, si distribuiranno le rose benedette dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 21.30, si benediranno le auto dalle 16.30 alle 21.30.

Santa Rita è una delle figure più popolari e più amate; moltissimi la sentono vicina proprio per come visse ogni giorno, prima come sposa e madre, poi come monaca agostiniana. Dimostrava volontà, pazienza e speranza con la prontezza serena di affiancarsi a tutti, per non lasciare solo nessuno nella sofferenza. Tant'è che dai devoti è chiamata la "santa degli impossibili", perchè dal giorno della sua morte sarebbe scesa al fianco dei più bisognosi, realizzando per loro miracoli molto prodigiosi, eventi altrimenti ritenuti irrealizzabili.

Perchè le rose benedette? La tradizione racconta che poco prima di morire, immobilizzata a letto, Rita chiese ad una cugina di portarle una rosa e due fichi dalla casa paterna. Era inverno, ma nel giardino il fiore ed i frutti c'erano. La rosa divenne il simbolo ritiano per eccelenza, un'esile ed umile donna riuscita a fiorire nonostante le spine che la vita le aveva riservato.

Perchè si benedicono le auto? E' alla devozione popolare che si deve la definizione di Santa Rita come "protettrice degli automobilisti". E' infatti una tradizione nata intorno al 1930, forse ricondotta all'episodio del "volo notturno" di Santa Rita. Si narra che Rita, a coronazione del suo grande desiderio sin da fanciulla, chiedesse al monastero agostiniano di S. Maria Maddalena di accoglierla. Di fronte al rifuto delle monache, probabilmente per la sua condizione di vedova e per le vicende familiari legate all'omicidio del marito, Rita entra miracolosamente di notte accompagnata da S. Agostino, S. Nicola da Tolentino e S. Giovanni Battista, che dallo scoglio di Roccaporena la trasportano fino dentro le mure del monastero a Cascia.


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