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"Il bene si fa ma non si dice": Gioia Bartali racconta il nonno Gino, tra sport ed eroismo

In occasione della Festa dell'Addolorata di Schiavonia, la comunità parrocchiale organizza giovedi 20 settembre 2018 ore 20,45 nella Sala Melozz , piazza Melozzo degli Ambrogi 7/A a Forlì, un incontro con Gioia Bartali nipote di Gino Bartali che racconterà dell'uomo , del credente e dello sportivo.

Durante il biennio fratricida del Novecento italiano, tra il 1943 e il 1944, Gino Bartali percorre decine di volte il tragitto Firenze-Assisi in sella a una bicicletta che nasconde nel telaio fotografie e documenti di identità contraffatti. Per gli ebrei rintanati nei conventi dell'Umbria e della Toscana, quel carico rappresenta l'unica possibilità di salvezza dalla persecuzione nazifascista. Ed è proprio a loro che è destinato, grazie all'attivismo di una rete di soccorso clandestina orchestrata dal cardinale Elia Dalla Costa, amico e guida spirituale di Bartali, allo scopo di favorire l'espatrio degli antifascisti. Negli stessi mesi Gino - al pari dei suoi colleghi costretto all'inattività dalla guerra, dopo aver vinto il Tour de France a soli ventiquattro anni - offre protezione a una famiglia ebrea, i Goldenberg, nascondendola in una cantina.


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