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Modigliana, riaprono le porte del Museo Civico dopo il restauro

Sabato 9 settembre alle ore 9,30, verrà inaugurato il rinnovato Museo Civico di Modigliana. Si tratta della realizzazione di un importante progetto che ha visto il risanamento dell'edificio della casa di Don Giovanni Verità, la conservazione della preziosa documentazione e delle stoffe, il riallestimento di tutti i settori espositivi, la dotazione di un allestimento tecnologico, il ripristino del verde e della pavimentazione nel giardino, la valorizzazione. L'intervento, che ha visto un costo di circa euro 160.000,00, è stato effettuato grazie alla sensibilità ed alla condivisione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dell'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, che hanno elargito sostanziosi contributi ai quali sono state aggiunte risorse comunali. Questa è la prima, inderogabile tappa (inderogabile perché il prezioso patrimonio rischiava un irreversibile degrado) di un percorso che vuole valorizzare tutte le potenzialità culturali di Modigliana con un'offerta qualificata e differenziata. Abbiamo già visto che non è un'impresa facile, ma siamo certi che il nostro impegno e la nostra determinazione, insieme all'aiuto degli enti sensibili alla valorizzazione culturale, ci consentirà di raggiungere questo traguardo.

L'inaugurazione

Alla presentazione dei lavori svolti e alla riapertura delle sale saranno presenti il sindaco Valerio Roccalbegni, la professoressa Alba Maria Continelli, assessore alla cultura, il direttore IBC Emilia-Romagna Claudio Leombroni, il presidente della Fondazione Cassa dei risparmi Roberto Pinza, il presidente dell'Accademia degli Incamminati cavaliere Antonio Patuelli, il presidente della Fondazione Museo del Risorgimento Giannantonio Mingozzi, e il presidente della sezione ANPI di Modigliana Mirko Masotti.

Dalle ore 16, il prof. Cosimo Ceccuti, presidente Fondazione Spadolini introdurrà la visita guidata al museo con l'assessore Continelli e in collaborazione con l'associazione mazziniana italiana.

Il museo

Il Museo Civico ha sede nella casa di Don Giovanni Verità (1807-1885), il sacerdote patriota divenuto famoso per avere dato rifugio, nell'agosto del 1849, a Giuseppe Garibaldi, braccato da Austriaci e Pontifici.
L'edificio che, conserva intatta l'originaria struttura di piccola casa borghese dell'800, fu acquistata dal Comune di Modigliana prima che la nuova proprietaria la demolisse per ampliare la sua ricca dimora.
Con decreto dell'allora capo del Governo, Benito Mussolini, nel 1932, la casa fu dichiarata monumento nazionale e trasformata dal Comune di Modigliana in Museo Civico intitolato al sacerdote patriota modiglianese. Il Museo si articola in diversi settori espositivi e narra la storia di Modigliana che, in alcuni momenti, è stata fra i protagonisti della storia nazionale (come culla dell'illustre dinastia dei Conti Guidi, come coraggiosa combattente per l'unità e l'indipendenza dell'Italia, come attenta promotrice e divulgatrice di nuove forme di produzione) e che ha generato molte illustri personalità quali il famoso pittore Silvestro Lega, il patriota sacerdote Don Giovanni, la straordinaria cantante lirica Pia Tassinari.
Il Museo è stato nel 2017 oggetto di un importante intervento di risanamento, conservazione, riallestimento e valorizzazione.

SEZIONE RISORGIMENTALE

Al pianterreno, nell'appartamento in cui abitava Don Giovanni Verità è ospitata la sezione risorgimentale.
Il materiale esposto ci parla dell'impegno patriottico di un sacerdote che, pur non tradendo mai la sua missione religiosa, antepose la libertà e l'unità della Nazione alla obbedienza al Papa Re. Un'ampia documentazione testimonia l'attività della trafila locale, clandestinamente impegnata a far attraversare il confine del Granducato ai patrioti in fuga dalle Legazioni Pontificie, l'ardente partecipazione dei giovani modiglianesi alle guerre di indipendenza e la grande amicizia che legò Don Giovanni a Giuseppe Garibaldi fino alla morte del Generale. Gli oggetti raccontano la quotidianità dell'uomo Don Giovanni, di grande cultura ma dalle semplici abitudini ed anche l'impegno delle donne nel tessere divise e cucire bandiere.
C'è la camera (ricostruita sulla base delle testimonianze) in cui Garibaldi per la prima ed unica volta dormì nel letto di un prete, e la cucina dove stavano nascosti i fuggiaschi, pronti ad entrare nel pozzo all'arrivo delle guardie.

SALA PIA TASSINARI

Il visitatore è accolto in un salotto della prima metà del '900, da dove pare che Pia Tassinari (1903 – 1995), una delle prime donne della lirica italiana, si sia assentata per un breve lasso di tempo.
Sul pianoforte la fotografia del marito, il tenore Ferruccio Tagliavini, sulla parete immagini originali, con dedica, dei più grandi musicisti e cantanti dell'epoca e testimonianze di una sfolgorante carriera che vede la Pia, calcare i più prestigiosi teatri di tutto il mondo. Dentro la credenza monili, medaglie e gioielli, fra cui una spilla, dono di S.M. la Regina Elena di Savoia, su un tavolino album di fotografie. In un angolo costumi di scena indossati in opere famose. E la splendida voce di Pia che incanta e suggestiona.


SEZIONE ARCHEOLOGICA

L'ambiente, intatto e suggestivo della cantina-dispensa di Don Giovanni, ospita la raccolta archeologica. Questa si compone di una donazione, (fatta nel 1887 da A.Viarani all'Accademia degli Incamminati), di un nucleo presente in un antico museo del Convento dei Cappuccini e di altri pregevoli reperti più recentemente rinvenuti. Un'ascia martello celtica, bronzetti, fibule a navicella, un'ampia collezione di monete romane, la campana della Santa Barbara del Castello dei Conti Guidi, statuette di grande interesse, frammenti di vasellame di varia tipologia, resti di tombe, sono solo alcuni dei tanti reperti (dal VI-V sec. A.C. Al XVIII sec.), esposti in questa preziosa raccolta.
 

SALA DELLA RESISTENZA E DELLA GLORIA

E’ stata nuovamente allestita, con la collaborazione della locale Sezione ANPI, una sala dedicata ai caduti modiglianesi dei due conflitti mondiali, alla dittatura fascista e alla Resistenza nei territori di Modigliana e Tredozio. Si raccontano le vite degli antifascisti modiglianesi, tra  cui quella di Alfredo Samorì, pacifico resistente perseguitato per anni dal regime.
Inoltre si ricostruisce la vicenda, conclusasi tragicamente, del battaglione Corbari, gruppo partigiano svincolato dalle altre formazioni operanti in Romagna in quanto  non caratterizzato da nessuna connotazione politica, se non da quella dell’antifascismo. Corbari, Iris Versari, Casadei e Spazzoli, a seguito di una delazione, furono catturati da un gruppo fascista a Cornio il 18/08/1944.  Nelle ore seguenti furono tutti uccisi (Iris morì a Cornio) e i loro i corpi vennero appesi ai lampioni di piazza Saffi a Forlì.
L’allestimento si snoda in un percorso fotografico, didascalico e multimediale utile a un’agevole fruizione da parte di chi ha vissuto quel periodo, da parte di chi non conosce le vicende, ma soprattutto da parte dei giovani e degli alunni delle scuole. Questa esposizione ha l’obiettivo di trasferire, soprattutto ai più giovani, la conoscenza dei fatti e delle tragiche vicende del periodo fascista che gli italiani e i partigiani dovettero subire, per poi arrivare, attraverso la lotta di Resistenza, alla Liberazione del Paese, alla Democrazia e alla Carta Costituzionale tuttora vigente.

SALA DELLE ARMI

La sezione, di recente istituzione, costituita da esemplari prima sparsi in altri settori espositivi, è nata per garantire migliore conservazione, organicità e facilità di lettura ad un patrimonio caratterizzato da diverse tipologie, che identificano un secolo e mezzo di storia (XIX e piena metà del XX secolo). Sono esposte armi della I e della II guerra mondiale, cimeli riportati dalla guerra di Eritrea, fucili napoleonici, sciabole e doppiette di fattura italiana e straniera, utilizzate dagli ufficiali del Granducato di Toscana e dai volontari combattenti nelle guerre di indipendenza. Particolarmente interessanti le armi prodotte da un artigiano modiglianese (G.Liverani), che riforniva anche la casa reale di fucili da caccia.

ALLESTIMENTO TECNOLOGICO

Il nuovo allestimento includerà una serie di supporti tecnologici di tipo audio-visivo come video proiezioni e totem touch screen, dove il visitatore potrà intrattenersi ed interagire.
Vere e proprie aree di approfondimento con contributi sia testuali che multimediali.

Le novità:
–    il ripristino del verde e della pavimentazione nel giardino della casa di Don Giovanni, oggi luogo di eventi, ed il poggiolo “motivo”, rimasto intatto di un famoso dipinto di Silvestro lega “La casa di Don Giovanni Verità” - 1885 – Museo Civico di Livorno.
–    La ricostruzione, nella cantina esterna che si affaccia sul giardino, di un altro quadro di S.Lega “In cantina” - 1870, una delle opere, eseguite nella Valle del Tramazzo, che segnò una svolta importante nell'iter pittorico dell'artista.


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