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Arte e storia in mostra alla galleria MAF di corso Mazzini

Si è aperta sabato 16 gennaio 2016 a Forlì presso la galleria MAF di corso Mazzini 20, a margine di una mostra collettiva sui volti e ritratti, una mostra parallela rievocativa della storia forlivese.

La mostra storica voluta e promossa dall'art director della galleria MAF, Marco Morgagni, e curata dallo scrittore Ivo Ragazzini, e dal maestro di armi storiche Emanuele Spadaccini, intende rievocare la storia medievale forlivese che rimane per molti ancora oggi quasi sconosciuta.

"Ci fu un periodo in cui Forlì era rimasta l'ultima città ghibellina fedele a Federico II e portiamo ancora oggi la sua aquila imperiale nei nostri stemmi cittadini e non dovremmo ignorarlo", spiega Ivo Ragazzini autore di "Sotto le branche verdi - Gli ultimi ghibellini" un racconto storico che racconta tutti i dettagli e retroscena di quegli eventi forlivesi.

"In quel periodo avevamo annesso Faenza, conquistato in battaglia il carroccio e gonfalone ai guelfi bolognesi, domato Cesena e Ravenna e ci apprestavamo a rendere tutta la Romagna ghibellina, contro le proteste della chiesa che ci chiedeva di arrenderci e sottometterci allo stato pontificio" continua Ragazzini.

"Ma l'impresa più grande doveva ancora avvenire, quando il Papa decise di inviarci un esercito di Francesi che all'epoca erano i soldati più terribili d'Europa, per conquistarci e renderci territorio guelfo."

"Quello che accadde poi è nota come la strage del sanguinoso mucchio di dantesca memoria, dove in un massacro cittadino i francesi furono sconfitti e 2000 dei loro migliori soldati, furono seppelliti nell'attuale piazza Saffi, vi si pose sopra un monumento funebre con un altare e vi piantarono sopra i loro stemmi forlivesi, con l'ordine di dire una messa tutti i lunedì mattina prima dell'inizio del mercato, che anche allora come oggi, avveniva tutti i lunedì mattina, a monito e ricordo di chiunque avesse voluto riprovarci. Il tutto sotto la regia e volontà dell'astrologo forlivese Guido Bonatti che chiamò quel monumento "La crocetta", per via di una croce in metallo che si trovava in quel punto." conclude Ragazzini.

In questa mostra abbiamo raccolto alcune riproduzioni di armi e scudi e tentato di ricostruire con un dipinto come poteva essere "La Crocetta forlivese" e la piazza di allora, basandoci sull'unico disegno del 1600 molto parziale e rimaneggiato del monumento che abbiamo rimasto.. Inoltre grazie a un testo forlivese del 1600, siamo riusciti a ricostruire gli stemmi di almeno 10 famiglie nobili forlivesi con le loro storie e aneddoti. Così è venuto fuori che la famiglia dei Brandolini aveva degli scorpioni sul suo stemma per via di un epico duello armato che un loro avo vinse contro un cavaliere arabo durante le crociate, mentre i Morattini sembra che allevassero piante di moro per far crescere bachi da seta o la lavorassero, e altre curiosità che sono deducibili dai simboli e altre cose presenti ancor oggi negli stemmi delle famiglie forlivesi.

La mostra sui volti ritratti e la storia forlivese, rimarrà aperta tutti i giorni, entrata libera dalle 16:00 alle 19:00 (domenica chiuso) fino al 11 febbraio 2016, presso la galleria MAF in corso Mazzini 20 a Forlì.


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