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A Predappio un weekend con "La guerra dei ricordi"

"La guerra dei ricordi". E' l'iniziativa culturale organizzata dal Teatro delle Forchette con il contributo della Regione Emilia-Romagna (progetti e iniziative di valorizzazione della storia del 900 in Emilia Romagna) ed il patrocinio del Comune di Predappio. Si comincia venerdì alle 21 con "I Vicini scomodi" all'Opera San Camillo, tratto dall'omonimo romanzo di Roberto Matatia edito dalla Casa Editrice Giuntina di Firenze (adattamento e regia Giuseppe Verrelli).

TRAMA - Nissim Matatia è un giovane, intraprendente ebreo greco nativo di Corfù. Ai primi del Novecento lascia il suo Paese alla volta dell'Italia. Si stabilisce a Forlì dove apre una pellicceria che, in pochi anni, diviene un negozio apprezzato e ben frequentato. Nissim è sposato con Matilde Hakim, correligionaria originaria di Smirne; dal matrimonio sono nati tre figli: Beniamino, detto Nino, Camelia e Roberto. La famiglia trascorre estati pensierate a Riccione, dove Nissim ha acquistato, nel 1930, una graziosa villetta in mattoni rossi, in fondo a Viale Ceccarini, con un bel giardino che giunge quasi fino alla spiaggia. Tutto sembra andare per il meglio: l?attività prospera, diversi gerarchi fascisti sono legati ai Matatia da rapporti commerciali e di consuetudine, le loro mogli frequentano il negozio, il giro delle amicizie è costituito da persone importanti. Nel frattempo la casa posta proprio di fronte all'abitazione dei Matatia, già chiamata Villa Margherita, diviene di proprietà nientemeno che di Benito Mussolini. Nel frattempo il legame tra Mussolini e Hitler si è fatto sempre più stretto. E'un dato incontrovertibile che, ormai da diverso tempo, la propaganda antisemita è divenuta ogni giorno più assillante, al fine di preparare la pubblica opinione alla normativa che sarebbe stata emanata di lì a poco. Obiettivo raggiunto con successo,poiché non si notano ribellioni di sorta a tale vergognosa campagna. Nissim non intende vendere la sua casa riccionese, né tanto meno vuol prendere in considerazione la possibilità di lasciare quello che è ormai il suo Paese -anche se ancora non ne ha ottenuto la cittadinanza-, come invece ormai meditano sul serio di fare i suoi fratelli. Dolore, paura, scoraggiamento; La speranza che le cose si sistemeranno; tramonta definitivamente con l'emanazione delle famigerate leggi del settembre 1938 con annessa miriade di disposizioni, circolari, normative diverse. La tragica odissea della famiglia, tra terrore, dolori e umiliazioni indicibili (come la forzata vendita della casa al mare per un prezzo vile), speranze, il rientro clandestino di Nissim che non sa, non può, star lontano dai suoi, nascondigli e immancabili tradimenti. L'arresto, in momenti diversi, dell?intera famiglia, la deportazione verso il luogo maledetto, Auschwitz.

SABATO - Alle 15 è in programma la "Passeggiata animata" attraverso il museo urbano di Predappio (partenza da Sala Europa; in caso di maltempo verrà organizzata una passeggiata virtuale all'interno di Sala Europa). Alle 16,30 è in programma alla Sala Europa "Le 900 sfaccettature di un'epoca". Interverranno il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, quello di Dovadola, Gabriele Zelli e l'architetto Nada Sotgia. Seguirà Aperitivo per i convenuti

DOMENICA - All'opera San Camillo andrà in scena "Petronilla, l'arte di cucinare con quello che c'è" di e con Sabina Spazzoli
con Massimiliano Bolcioni, Stefano Naldi, Giorgio Compagnone, Ferruccio Silimbani e Gianluca Amici. La trama: Il cibo, o meglio la fame, è il filo conduttore di Petronilla, l'arte di cucinare con quello che c'è. Una lettura teatrale che si muove sulla memoria di una bambina, durante la Seconda Guerra Mondiale, che nei primi anni di vita ha ricordi di grandi privazioni, soprattutto alimentari, e che vive il cibo principalmente attraverso un libro di ricette. Il libro si intitola Le ricette di Petronilla, è parte del corredo di sua madre, e la piccola prima lo sfoglia, guardando i disegni che introducono ciascun argomento, e poi, un po' più grande, lo legge come si farebbe con una raccolta di racconti: per lei le cotolette o il budino al cioccolato appartengono al regno della fantasia come Hansel e Gretel o Biancaneve. Gli anni passano, la guerra sta per finire e la protagonista della nostra storia, senza saperlo, ha modo di incrociare Petronilla. Dietro a quel nome di fantasia si cela in realtà Amalia Moretti Foggia, una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina, che presta la sua opera di medico a Milano, scrive rubriche di consigli di cucina e salute sul settimanale «La Domenica del Corriere» ed è molto popolare tra i lettori del settimanale. Non ci sarà tempo per approfondire la conoscenza, ma la bambina proverà un'istintiva attrazione per quella signora, e in seguito si interesserà alle vicende della sua vita, movimentata e un po' speciale, di femminista ante litteram con amiche importanti; ma questa è un'altra storia.


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