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Oltre 600 atleti da tutt'Italia a Forlì per la 30esima Rassegna nazionale di coreografia Uisp

A Forlì il Primo Maggio sarà nel nome della coreografia: nella cittadina romagnola si svolgerà, infatti, la 30esima Rassegna nazionale di coreografia Uisp, che vedrà impegnate 34 squadre provenienti da tutta Italia. La manifestazione, organizzata dalla Polisportiva Cava Ginnastica per la Lega nazionale LeGinnastiche, si terrà al Palazzetto di Villa Romiti (via Sapinia 40). Alla manifestazione Uisp possono partecipare tutti i tesserati uisp: è una festa per atleti non professionisti, senza limiti d'età, di provenienza o di cultura che si ritrovano insieme per praticare una disciplina spettacolare e divertente.

Ogni gruppo mette in spettacolo la sua disciplina sportiva, ginnastica, danza, arti marziali, pattinaggio, calcio, basket, coinvolgendo il pubblico nella propria coreografia. È una giornata in cui si sta tutti insieme, da vivere con le proprie famiglie, con la curiosità di vedere cosa propongono i vari gruppi e scoprire le sperimentazioni messe in campo. Da quest'anno ci sarà anche la Coreotifoseria: ogni squadra concorrerà all'oscar della miglior tifoseria fatta dagli spalti. Sappiamo che tutte le 34 squadre concorrenti si stanno preparando per presentare le migliori tifoserie. Tra tutte le squadre rappresentanti 10 regioni italiane, sarà presente anche 1 squadra Spagnola ed una squadra rappresentante il liceo scientifico sportivo

"È dal 1988 che proponiamo la rassegna nazionale dei gruppi coreografici e la manifestazione è andata sempre crescendo nell'affetto delle società sportive e degli atleti - viene illustrato dalla Polisportiva Cava Ginnastica -. Quest'anno a Forlì avremo 650 atleti provenienti da tutta Italia, con le categorie under 9, under 14 e over 14, che è anche la categoria più folta, con atleti fino ai quarant'anni d'età. È diventato ormai un appuntamento tradizionale, entrato nell'abitudine delle società di tutta Italia che si muovono anche con gruppi di 50-60 persone. In questo modo possiamo esaltare le potenzialità di tutti, anche delle persone con più difficoltà che riescono ad esprimersi e soprattutto a divertirsi. Quando si esibiscono non vivono la diversità ma si integrano a pieno con gli altri". 


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