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"Resistere era un dovere", Carmelo Pecora presenta il libro nel Salone comunale

La Sezione di Forlì dell’ANPI ha organizzato la “prima presentazione” di RESISTERE ERA UN DOVERE, scritto dal proprio iscritto Carmelo Pecora, il quale ha voluto che fosse l’ANPI forlivese a tenere a battesimo la sua ultima “fatica” letteraria (Pecora è conosciuto per altre pubblicazioni di forte impatto (dalla vicenda della Uno bianca a storie di mafia) e ha scelto di farlo nel Salone Comunale, quindi rivolgendosi a tutta la cittadinanza antifascista e democratica. La presentazione, che vede il patrocinio del comune di Forlì  si terrà martedì 10 aprile, alle ore 20:30, con la partecipazione del Sindaco, Davide Drei, dell’Assessora alla Cultura, Elisa Giovannetti, del Presidente Provinciale ANPI Miro Gori, con letture di Sabina Spazzoli ed intermezzi musicali di Mirko Catozzi. Coordina la serata Lodovico Zanetti, Presidente della Sezione di Forlì dell’ANPI.

L'autore spiega in una intervista a Patria Indipendente la genesi della sua opera che racconta le vicende dei partigiani Roberto Trinelli (Fanfulla), Otello Bandini (Fulmine), e di Giuliana Foschi, giovane e caparbia Staffetta Cervese,:
“Ho sentito la necessità di narrare le vicende di alcuni Partigiani, prendendo spunto da storie di gente comune mai raccontate da altri per intero ma che, allo stesso modo di quelli più “famosi”, avevano dedicato la propria giovinezza, e qualche amico anche la vita, per la libertà del nostro Paese.
Una delle motivazioni che più mi ha spinto a trattare questo tema è stato quello di vedere, in questo momento storico, la rinascita, attraverso partiti e movimenti, di un pericoloso rigurgito nazi-fascista.
Se, come recita il titolo del mio libro, “RESISTERE ERA UN DOVERE” è riferito al ventennio fascista, a maggior ragione, “Resistere è un dovere”, riferito al giorno d’oggi diventa un imperativo assoluto per combattere, con le armi che la Democrazia ci concede, ogni tentativo di revisione storica.”
Conclude l'autore con quello che oramai è diventato il suo motto: “Ricordare per non Dimenticare”!».

Carmelo Pecora si racconta così :
"Sono nato a Enna, Sicilia, il 30 gennaio del 1959, appena diciottenne decisi di arruolarmi in Polizia, era 1977. Nel corso della mia carriera professionale ho avuto modo di imbattermi in eventi che hanno segnato il destino della nostra Nazione. Tutto iniziò quel 9 maggio 1978 che mi vide tra coloro che, in divisa, si recarono in via Caetani, luogo di ritrovamento del cadavere di Aldo Moro.
Trasferito a Bologna nel giugno dello stesso anno rimasi 5 anni vivendo le tragedie di Ustica e della Stazione il 2 agosto del 1980. Dopo un breve periodo di servizio nella mia città, decisi di trasferirmi a Forlì dove attualmente vivo e dove ho dedicato il restante periodo nella Amministrazione della P.S. in qualità di Ispettore Capo della Polizia Scientifica.
Delle vicende professionali nelle quali mi sono imbattuto, da circa 10 anni, ne ho fatto soggetti di libri e spettacoli di Reading Teatrali.
Sono sposato con Alessandra, dalla quale ho avuto due figli Luigi ed Eleonora e da questa due meravigliosi nipotini Viola e Tommaso."
 


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