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Shrek, il musical al teatro Testori per beneficenza

Domenica alle ore 21.00 l’Associazione Culturale “Il Sicomoro” porterà in scena al teatro “Testori” di Forlì il suo nuovo spettacolo intitolato “Shrek The Musical” curandone l’intero allestimento: dalle scenografie agli impianti, dalla recitazione ai balletti e dalle musiche alle luci.

L’adattamento teatrale del libro di William Steig: “Shrek” è destinato ad un pubblico composto da piccini, giovani ed adulti essendo una favola. Fiaba sovversiva quella di Shrek! “Vai per il mondo”, dicono i genitori brutti e sgarbati di Shrek al figlio, ancor più sgradevole nell’aspetto e nella condotta. Ma quello che seduce in questa favola di Steig è la vittoria del perdente, il brutto che trionfa sul bello, o meglio la bellezza interiore che per la prima volta diventa protagonista, confermando che non sempre è tutto oro quel che luccica e che ciò che è importante è quello che si è veramente. Inoltre, Shrek rappresenta senza dubbio il diverso, colui che è mal tollerato, che non riesce a integrarsi perché qualcosa (in questo caso il suo aspetto) gli impedisce di essere “assimilato”: rappresenta, dunque, quell’Altro da sé perennemente confinato dietro una palizzata di stereotipi e pregiudizi. Shrek è una maschera. Shrek ha la maschera. Indossa la maschera, messa ben in evidenza e che sfugge ad ogni travestimento carnevalesco. Shrek impersona la maschera. E' smargiasso e ridicolo. Ma è durante l’ultima prova che Shrek rimane sgomento: disorientato, smarrito, davanti agli specchi in cui si moltiplica la sua maschera orrenda. Coerente fino alla fine, William Steig conduce imperterrito la sua creatura, mostruosa maschera verde, al cospetto della principessa promessa: è l’apoteosi del brutto ma realmente bello. Ma la storia è ancora fresca e vitale, di quelle che pur se note a tutti c’è sempre voglia di riviverle come fosse la prima volta. Shrek ha cambiato forse per sempre la fruizione del cartone animato e della fiaba, ampliando di molto il target e riuscendo a portare al cinema e a teatro adulti e bambini. Divertendo tutti, compresi i fedelissimi dei classici Disney che spesso storcono il naso davanti ai cartoni animati moderni. Prova superata anche sul palcoscenico, per uno spettacolo leggero e divertente ma che si propone comunque di veicolare i suoi messaggi edificanti. Al grido di “Mostra quel che sei, mostra quel che hai!”(un vero e proprio inno all’accettazione di se stessi, n.d.r.), i personaggi delle favole rompono il silenzio e insieme all’orco Shrek e al suo inseparabile amico Ciuchino, diventano emblema di tolleranza, restituendo dignità a qualunque forma di diversità.

Il nome "Shrek" è la translitterazione in caratteri latini dell’yiddish «שרעק», deriva dalla parola «Schreck» che significa «paura» in tedesco. E’ anche possibile che sia un riferimento all’attore Max Schreck, indimenticabile interprete di “Nosferatu, il vampiro”, film muto diretto da Friedrich W. Murnau.

La rappresentazione è stata realizzata grazie all’impegno di una trentina di adulti e giovani collegati alle attività dell’Azione Cattolica (attori, scenografi, tecnici audio, costumisti, collaboratori…) sotto la guida di alcuni coordinatori.

Coerentemente con la natura e lo stile della nostra associazione, l'iniziativa non ha alcuna finalità di lucro ed il ricavato sarà destinato ad un progetto benefico legato alla Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII – Condivisione fra i Popoli”. Questo Progetto denominato “Classi Speciali” si propone di garantire l’accesso ad opportunità educative e formative a 62 bambini e ragazzi disabili e con difficoltà di apprendimento in Zambia dove la Comunità è presente dal lontano 1985 (Prima zona di missione della Comunità Papa Giovanni XXIII” in Zambia). Attualmente i missionari e i membri zambiani dell’Associazione condividono la vita con bambini orfani e in difficoltà, anziani, ragazze schiavizzate, bambini di strada, disabili attraverso alcune strutture e numerosi progetti. Questo, in particolare, riguarda 2 scuole speciali: la “Holy Family Special School” e la “Nkwazi Special School” dove giovani studenti con diverse disabilità ricevono un sostegno scolastico personalizzato (la loro unica possibilità di ricevere un’istruzione) e un supporto alimentare quotidiano. 


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