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Stefano Pietrodarchi e il suo quintetto d’archi dalla Roma di Morricone fino alla Buenos Aires di Piazzolla

Venerdì 13 agosto, alle 21.30,  all’Arena San Domenico di Forlì Mario Stefano Pietrodarchi e il suo quintetto d’archi 'Pietrod …archi Ensembl' accompagneranno il pubblico in un percorso che dalla Roma di Morricone arriva alla Buenos Aires di Piazzola con “From Rome to Buenos Aires”.

Un viaggio musicale guidato dal giovane Mario Stefano Pietrodarchi e dalla sua fisarmonica in un programma che propone le musiche della cinematografia di Morricone per toccare il felliniano Nino Rota, il campano Di Marino, con il suo bel concerto per bandoneon e orchestra, per terminare con la Buenos Aires piazzolliana in occasione della celebrazione dei cent’anni della nascita del maestro argentino. Un omaggio finale a quella musica che venne chiamata “tango nuevo”, un’eresia per molti argentini rispetto al tango tradizionale di Gardel e per il quale Piazzolla fu molto contestato in patria tanto da lasciarla per molti anni, diventato invece famosa nel resto del mondo. Un nuovo stile che ha portato ad identificare con il nome di Astor Piazzolla un intero popolo, un’intera nazione, un sapore e un profumo per molti mai conosciuti, ma che irresistibilmente coinvolgeva chiunque prestasse orecchio a questa nuova musica della quale vengono proposti cinque brani Oblivion, Adios Nonino, Milonga del Angel, Jorge Adios e Le Grand Tango. 

Mario Stefano Pietrodarchi, nonostante la sua giovane età, ha già maturato una notevole esperienza professionale che gli permette di spaziare, con i suoi strumenti a mantice, tra epoche e generi diversi. Con la sua fisarmonica e il suo bandoneon ha già raggiunto vertiginose altezze artistiche, esibendosi in prestigiose sale concertistiche, vincendo molti concorsi, collaborando con grandi artisti e, soprattutto, inventando percorsi musicali molto particolari nella loro originalità.

Ad accompagnare la fisarmonica di Mario Stefano Pietrodarchi, il quintetto d’archi composto da Federica Severini e Alessia Avagliano (violini), Martina Iacò (viola), Francesca Giglio (violoncello) e Gianluigi Pennino (contrabbasso), le cui sonorità tra tradizione e sperimentazione catapultano l’ascoltatore in una macchina del tempo: in bilico fra l’umile realtà fonica innamorata, sovranamente cantabile, carnale e terrestre proveniente dallo strumento a mantice, e la nobile astrazione carica di tradizione, vellutata, sognante, immateriale realizzata dai cinque archi.


In caso di maltempo verrà data comunicazione di nuova sede/data o cancellazione del concerto attraverso i canali ERF

INGRESSO
Intero € 10 – Ridotto over 65 e fino a 25 anni € 7
Gratuità fino a 10 anni


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