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Il teatro contemporaneo comincia "All'inizio della città di Roma"

Sipario lunedì 15 aprile, alle ore 21, su Un altro Teatro, la nuova Stagione di teatro contemporaneo al Diego Fabbri.

L’appuntamento inaugurale – a ingresso gratuito – è affidato a Societas Raffaello Sanzio e agli Attori del Corso di Alta Formazione Il ritmo drammatico dell’Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas con All'inizio della città di Roma, Ballo con azione coreografica firmata da Claudia Castellucci.

Il Ballo segna il termine di un Corso imperniato sul Ritmo e sulla sua valenza in ambito drammatico e coreografico, della durata di quattro mesi. Il Corso ha avuto la propria base presso il Teatro Comandini, sede di Societas (la realtà che si è sviluppata dalla Societas Raffaello Sanzio), da gennaio ad aprile 2019, e ha inaugurato l’Istituto di Ricerca di Arte Applicata Societas, cioè tutto l’insieme delle attività teoriche e sperimentali messe in atto periodicamente presso la sede. Il Corso, diretto da Claudia Castellucci, si è arricchito della collaborazione del coreografo e didatta Alessandro Bedosti e del filologo e compositore Stefano Bartolini, che ha lavorato in stretta collaborazione con l’evolversi della coreografia.

All’inizio della città di Roma

La coreografia chiama in causa l’inizio di una delle più estese civiltà europee: quella romana. L’accento, però, è posto sugli albori di un vivere sociale che ha dovuto inventare un proprio modo organizzato di concepire la convivenza tra molti e non sull’enfasi della conquista territoriale successiva. È qui posta in luce, in termini coreografici, dunque in base a movenze, tragitti e atteggiamenti, la necessità di regolare il comportamento umano orientato alla tutela, al riconoscimento del crimine e alla sanzione. Le decisioni essenziali che originano alcuni moti dell’agire sociale, soprattutto quelli che contraddistinguono le forme iniziali della vita in comune, sono qui ripercorsi in base a scansioni ritmiche e schematiche di una danza che è preferibile chiamare ‘ballo’, per il suo richiamo folklorico di movimento collettivo e comunitario. Roma dà il proprio nome alle prime forme del diritto, e le regole del diritto romano sono un primo riferimento rispetto alla collezione di atteggiamenti che abbiamo raccolto nel tempo, e che colgono la parte legale degli affetti. L’esperienza primitiva che sta alla base di quelle astrazioni legali, coglie anche ciò che sta in profondità dell’individuo: l’istinto di conservazione, il senso della proprietà, il concetto di giustizia, il raziocinio della solidarietà, il discernimento in base al giusto. E, soprattutto, il rapporto di queste leggi con il tempo, che resta sullo sfondo, in tutta la sua immane rilevanza.


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