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Uomini e lupi: una giornata di formazione nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi

Il cane da guardianìa, il cosiddetto pastore, rappresenta uno strumento molto efficace per la protezione del bestiame dagli attacchi da predatore. L'utilizzo del "migliore amico dell'uomo" per la difesa degli allevamenti appartiene al patrimonio culturale di molte porzioni di territorio storicamente dedite all'agricoltura e alla pastorizia. Si parla in particolare dell'Appennino centrale, dove la presenza del lupo non è mai venuta meno.

Con la progressiva espansione del lupo la necessità di proteggere il bestiame dagli attacchi è emersa con maggiore impellenza, richiedendo interventi anche tempestivi in contesti impreparati alla presenza di tali minacce. "La corretta gestione del cane da guardiania è estremamente importante per una pacifica convivenza tra tutti i fruitori del territorio - commenta Luca Santini, presidente del Parco nazionale -. Il Parco intende valorizzare anche questo strumento, a fianco di quelli finanziati con misure specifiche, al fine di contrastare l'impatto negativo della fauna selvatica sulle attività economiche". .

Lunedi, nella sala del museo della Resistenza e della guerra di Moggiona, il parco nazionale delle Foreste casentinesi ha organizzato una giornata formativa per gli allevatori che operano nei territori dell’area protetta. I relatori, provenienti da varie aree d'Italia, porteranno le loro esperienze nell'introduzione dei cani da difesa negli allevamenti ovini e bovini. L'incontro è gratuito ed aperto a tutti gli interessati. La giornata si apre alle 15,30 con il saluto del direttore e del presidente del parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna.

Alle 16 ci sarà l'intervento di Francesca Orsoni, medico veterinario presso il parco nazionale Appennino tosco-emiliano: "La corretta gestione del cane da guardiania". A seguire la zoologa Mia Canestrina, in forze alla stessa area protetta, parlerà de "Il cane da guardiania tra prevenzione e convivenza". Alle 17 l'esperienza del parco nazionale Gran Sasso e monti della Laga verrà descritta dalla veterinaria Franca Adriani, la quale, insieme a Freddy Barbarossa, presidente "Circa", parlerà dell' "Inserimento del cane da guardianìa nell'allevamento bovino".

Luisa Vielmi, collaboratrice dell'Istituto di Ecologia Applicata, parlerà delle esperienze di "DifesAttiva: l'importanza della rete tra gli allevatori per la corretta gestione del cane da guardiania e la promozione di prodotti e attività delle aziende". Gli esiti delle ricerche in materia all'interno del Life Wolfalps verranno illustrati alle 18 dalla dr.ssa Elisa Reymondet Fochira e dalla veterinaria Arianna Menzano con l'intervento: "Messa a punto di un sistema di valutazione del comportamento dei cani da guardianìa". Chiude agli interventi alle 18 Nadia Cappai, veterinaria del parco delle Foreste casentinesi, che spiegherà come si articola il "Progetto cane da guardianìa" nell'area protetta tosco-romagnola. Alle 18, 30 si aprirà la discussione. Modereranno Valeria Salvatori, dell'Istituto Ecologia Applicata, e Carlo Pedrazzoli, responsabile del servizio Gestione e pianificazione delle risorse del parco nazionale delle Foreste casentinesi.


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