Politica

Approvato il programma regionale per la corretta informazione al cittadino

È stata approvata all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna una proposta per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare

È stata approvata all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna una proposta per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare. «Troppo spesso, sbagliando, tendiamo a non dare una adeguata attenzione a questi temi - commenta il consigliere regionale Pd, Tiziano Alessandrini, vice presidente della commissione Politiche economiche - eppure sappiamo come il cibo e i comportamenti alimentari abbiano grande influenza sulla salute. Allo stesso tempo, siamo bombardati mediaticamente da messaggi che confinano l’alimentazione a un fatto di dieta ed estetica. Abbiamo quindi a che fare con un fattore culturale che va cambiato, perché presta attenzione solo alla moda e ai costumi del momento».

Accanto a questi aspetti, «abbiamo a che fare con un altro fattore che non ci aiuta: la crisi economico-sociale, che induce a mangiare peggio, con minor attenzione alla qualità dei prodotti, per via dei costi - continua il consigliere -. Reputo quindi di estrema rilevanza l’impegno della Regione di darsi un programma per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare, che non va confusa con le indicazioni mediche. Noi vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e i consumatori sul tema dei prodotti stagionali, sulle produzioni agroalimentari tipiche del territorio regionale e sulle regole relative alla produzione».

A questo proposito, «credo siano condivisibili i tre obiettivi indicati nel programma, che sono mirati a promuovere la conoscenza e il consumo di alimenti provenienti da produzioni regolamentate, sinonimo di qualità - conclude Alessandrini -; a promuovere la conoscenza dell’agricoltura e a valorizzare la cultura rurale e le tradizioni locali, penso ad esempio alle fattorie aperte e alle fattorie didattiche; a promuovere la cultura della sostenibilità. Non possiamo infatti dimenticare che un quarto del cibo prodotto a livello mondiale non viene consumato ma sprecato. Dotarsi di un programma come questo non significa voler imporre alcunché, ma far arrivare un messaggio corretto ai cittadini».


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