Politica

Saviano a Forlì, circolare scolastica nel mirino: il caso finisce in Regione

Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta per sapere "quale giudizio dia la Regione" sulla circolare a firma del dirigente scolastico del Liceo Classico Statale ad indirizzo Classico-Pedagogico Sociale-Linguistico G. B. Morgagni

"Appare veramente singolare, oltre che del tutto fuori luogo, che un dirigente scolastico imponga agli studenti di dovere acquistare una copia del romanzo ‘La paranza dei bambini’ dello scrittore Roberto Saviano. L’intento pedagogico finisce, nel caso di specie, con lo sfumare infatti, se non nell’indottrinamento ideologico, nel business”. Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione alla Giunta per sapere “quale giudizio dia la Regione” sulla circolare a firma del dirigente scolastico del Liceo Classico Statale ad indirizzo Classico-Pedagogico Sociale-Linguistico G. B. Morgagni, indirizzata ai docenti e agli studenti, dove il dirigente invita gli studenti a formalizzare l’adesione all’iniziativa del 15 marzo (quando Saviano sarà a Forlì per incontrarli) e “all’acquisto da parte degli studenti del romanzo al costo di 16 euro”. Il consigliere rileva come “del tutto fuori luogo” l’invito del dirigente scolastico all’acquisto del libro: “L’intento pedadogico finisce, nel caso di specie, con lo sfumare infatti- se non nell’indottrinamento ideologico- nel business”. E chiede se “la Regione intenda – o meno – pubblicamente sostenere le libertà individuali degli studenti, tra le quali rientra anche quella di non acquistare quei romanzi che il dirigente scolastico dell’Istituto in questione parrebbe imporre”.

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FORZA ITALIA - Sulla questione interviene anche Galeazzo Bignami (Fi), che invita la Giunta regionale a chiedere chiarimenti al dirigente scolastico regionale  “sulla libertà e sulla trasparenza che dovrebbe contrassegnare la formazione scolastica”. “Appare quanto mai illegittimo- commenta Bignami-  che un dirigente scolastico imponga l’acquisto di un testo, anche se lo considera idoneo al percorso formativo e didattico degli studenti, visto che, come è noto, le adozioni dei libri di testo sono disciplinate da una normativa consolidatasi negli anni, che mira a tutelare l'utenza, imponendo addirittura un tetto di spesa”. “Si possono eventualmente ‘consigliare’ saggi di approfondimento - aggiunge -, ma l'acquisto di testi non inclusi nell'elenco affisso all'albo (del giugno 2016) non può essere obbligatorio” e di certo “non si spiega alcun valore didattico dell’iniziativa”, ma ci si limita “all’imposizione dell’acquisto del libro”, che appare quasi come “una maldestra promozione commerciale”.

Bignami riferisce anche che “Saviano stesso avrebbe bollato la notizia come ‘bufala’”, in realtà, nonostante il dirigente scolastico abbia esortato a una “corretta lettura della circolare, questa appare più che chiara”. “Ancora una volta, dunque - conclude -, si pone il problema di come vengono trattati temi importanti nelle scuole emiliano romagnole, sempre più connotate da caratterizzazioni politiche tutt’altro che libere, come dimostra l’imposizione dell’acquisto di un libro il cui autore non manca mai di qualificarsi politicamente”.

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GIOVANI COMUNISTI FORLI' - Sul caso interviene anche Chiara Mancini, dei Giovani Comunisti Forlì, secondo la quale "l’accanimento politico e la rincorsa alla prima pagina con un po’ di sensazionalismo hanno fatto il loro dovere. Noi abbiamo preferito aspettare, chiedere informazioni e leggere da studentesse e studenti il loro punto di vista. Dopo una breve riflessione, pensiamo che l’ansia da prestazione mediatica abbia portato ad interpretazioni errate o comunque di importanza marginale. Il problema non dovrebbe essere Saviano o il fatto che pretenda una remunerazione. Poiché l’antimafia deve essere uno dei pilastri della nostra educazione civica e della formazione di ragazze e ragazzi, la tematica è perfettamente coerente al percorso scolastico. Saviano ha di certo le sue opinioni politiche (differenti anche dalle nostre su alcuni aspetti), ma si presenta come autore di un libro e si limita ad illustrarne i contenuti. Inoltre, questo mestiere gli ha procurato lauta notorietà e gli ha consentito di raccontare in prosa i risultati delle indagini e del lavoro dell’Antimafia e della Magistratura. E’ uno scrittore, ha scelto un argomento con ampia rilevanza e vive di questo mestiere, ossia di conferenze, di presentazioni dei propri libri, interviste, inviti in televisione (come tutti gli autori più conosciuti)".

"Il contributo dei 16 euro (com’era prevedibile) andrà a coprire le spese per l’invito di questo personaggio, ma non sono stati obbligati gli studenti: ogni classe ha espresso la propria volontà di partecipare o meno all’incontro, come hanno ricordato i rappresentanti degli studenti, ovviamente sotto questo vincolo. E’ legittimo porsi degli interrogativi sulla libreria scelta per questi cicli di incontri e sull’apporto che può fornire il Comune di Forlì, ma la cosa che ci amareggia di più è la ricaduta del costo direttamente sugli studenti - continua -. La Scuola non ha grandi fondi da impiegare anche sulla costruzione di una coscienza antimafia, almeno per quanto riguarda questo caso. Questo è l’aspetto più critico della vicenda che va ricondotto però a decisioni politiche di carattere nazionale (e volendo anche europee) sul taglio dei fondi pubblici. Ci sono però anche vie alternative per fare informazione e costruire negli studenti una coscienza realmente critica sulla mafia, senza dover far volare da New York personaggi di fama internazionale a costi elevati. Si può rimanere anche più attaccati al nostro territorio. A Bologna risiede, ad esempio, Gaetano Alessi, autore del dossier “Tra l’Aemilia e il West” e uno dei promotori del progetto “Mafie sotto casa”: parla delle infiltrazioni mafiose nel territorio romagnolo (senza limitarsi a dipingere la mafia come un romanzo del Mezzogiorno) e lo fa volontariamente. Gaetano Alessi è solo un esempio (quello a noi più conosciuto) nel ventaglio delle possibilità".

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