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Il centrodestra affossa la giunta Drei, FI: "Fallimento". Il Pd la difende

Il capogruppo azzurro Fabrizio Ragni parla senza mezzi termini di "fallimento" ed esprime "preoccupazione per quello che sarà".

Si abbatte la scure di Forza Italia e di tutta l'opposizione sul bilancio di metà mandato della giunta Drei a Forlì. L'occasione è stata la discussione di martedì in consiglio comunale del Documento unico di programmazione 2017-2019, e la verifica dello stato di attuazione, licenziata: le rispettive votazioni finiscono con 19 voti favorevoli e sette contrari e 19 voti favorevoli e 11 contrari. Il capogruppo azzurro Fabrizio Ragni parla senza mezzi termini di "fallimento" ed esprime "preoccupazione per quello che sarà".

Alcune voci, è entrato nel dettaglio, sono "incomprensibili". Per il tribunale si spendono 66.000 euro all'anno, "un po' pochino" e per la Protezione civile 7.500 euro, "è risibile". Poco anche per sviluppo economico e competitività: 49mila euro nel 2017, 29mila nel 2018 e 19mila nel 2019. Mentre si "spende tanto" per le relazioni internazionali: 178.500 euro nel 2017. "Qualcosa non torna". Ancora. Ci sono nove milioni di euro di rimborso prestiti, "siamo ammorbati dai debiti". Dal documento, ha aggiunto il capogruppo, scompare la sicurezza e il progetto delle telecamere, si spende poco sul turismo, 100.000 euro all''anno. Sono "cifre da aziendine di periferia, non si va da nessuna parte. E' una disfatta per la città", ha concluso.

Ha rincarato la dose il collega Lauro Biondi: "Che cosa si è fatto in città a metà mandato di cui la maggioranza può andare orgogliosa?", si è interrogato. "Solo incidenti burocratico-politici che hanno aggravato la sua debolezza", è stata la risposta. In città mancano infrastrutture fondamentali, la "bocciatura è su tutti i fronti, non c'è nessuna prospettiva di sopravvivenza". Vanda Burnacci, sempre di Forza Italia, ha puntato il dito contro due partecipate, Serinar e Isaers, tenute in piedi anche se hanno "esaurito la loro funzione". Mentre si è in piena "emergenza edilizia scolastica". 

LEGA E FDI - All'attacco anche Daniele Mezzacapo della Lega Nord: "Siamo al punto peggiore della politica del Partito democratico a Forlì", con un "sindaco inesistente" una "città ferma", dalla sicurezza all''aeroporto". Il Ridolfi "non decolla", ha ribadito Davide Minutillo di Fdi: "Servono progetti per trasformare Forlì in una città moderna, o vi date da fare o andate a casa", ha aggiunto.

MOVIMENTO E STELLE - Il Movimento 5 Stelle ha evidenziato che nel Documento unico di programmazione "non c'è una rendicontazione puntuale dei traguardi raggiunti e non raggiunti". In particolare Simone Benini ha ricordato che "sulla tassazione avete raggiunto lo scopo di pesare di più sui cittadini", tra Hera che "fa pagare più la raccolta della spazzatura e l'Irpef ai livelli massimi. Vi bocciamo". Infine Paola Casara di Noi forlivesi ha chiesto maggiori investimenti sul fronte cultura. (fonte Dire)

IL PD - Difende l''operato di giunta e maggioranza il capogruppo del Pd Maria Maltoni: "Lo stato di avanzamento è in linea con gli obiettivi di mandato". Certo, ha ammesso, "alcuni interventi potevano essere già avviati", ma sono stati "procrastinati per mancanza di risorse finanziarie". Comunque c'è un "programma cospicuo di progetti con richieste di finanziamento a Regione e Stato, speriamo porti frutti importanti". In cantiere, ha proseguito, ci sono progetti di valorizzazione del centro storico e per il traffico. Sul fronte dell''edilizia, occorre "mettere in linea il Psc con la legge regionale importante". C'è un ritardo anche sulla società in house di gestione dei rifiuti, "ma siamo in dirittura di arrivo". Mentre per la tassazione locale, sull''Irpef è stata applicata una rimodulazione in base al reddito. Il Dup di metà mandato, ha concluso, "ci fa ben sperare rispetto al raggiungimento degli obiettivi di programma entro fine amministrazione. Confermiamo il programma di mandato e mettiamo le fondamenta per realizzarlo". (fonte Dire)


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