Politica

"Disoccupazione giovanile, un'emergenza che chiede risposte"

“In questi giorni di riflessioni e prese di posizione relative alla manovra del governo, ho sentito più volte accennare frettolosamente alla disoccupazione giovanile che colpisce il nostro Paese"

“In questi giorni di riflessioni e prese di posizione relative alla manovra del governo, ho sentito più volte accennare frettolosamente alla disoccupazione giovanile che colpisce il nostro Paese. Ed è proprio la superficialità con la quale si tende a trattare un fenomeno che non è affatto esagerato definire “emergenza”, a suscitare negli amministratori impegnati ad occuparsi di politiche giovanili un profondo senso di inquietudine. Inquietudine alimentata, inoltre, dal vedere come non emergano, di fronte a questo dramma, le reazioni che ci si aspetterebbe, quasi che ormai ci si fosse rassegnati alla “normalità” e all'ineludibilità di nuove generazioni prive del diritto di scelta su come programmare e sviluppare il proprio percorso di vita, di affermazione sociale e di autonomia da quei nuclei familiari che di fatto rappresentano l'unico, vero ammortizzatore sociale.

Stiamo parlando di un vero” bollettino di guerra”: la disoccupazione giovanile in Italia sfiora il 30%, uno dei dati più alti d'Europa, con punte che nel Mezzogiorno superano il 40% e che aumentano se concentriamo l'attenzione sulla disoccupazione femminile. Il tasso di inattività va oltre il 37%, il tutto in un paese fermo che non riesce a recuperare in termini di crescita e concorrenzialità, senza un'efficace politica economica ed industriale, finalizzata a stimolare investimenti e creare nuova occupazione.

E' chiaro che, in un contesto che affonda le proprie radici in dinamiche tanto ampie, la sfida non possa essere vinta, peraltro in ambiti di intervento, quali lavoro e formazione, non specificatamente comunali, attraverso le ridottissime risorse degli Assessorati alle Politiche Giovanili, sebbene come Comune di Forlì si stiano realizzando percorsi significativi in tal senso: dal sostegno all'imprenditoria giovanile ai nuovi indirizzi del Gaer (Associazione giovani artisti Emilia Romagna) sempre più finalizzati, in linea con la strategia culturale di Lisbona, alla nascita ed al supporto delle industrie creative, fino alla progettazione di uno sportello per la consulenza relativa ai bandi europei da cui poter attingere risorse. E' necessario insistere attraverso interventi trasversali da parte di tutti quegli assessorati e di quei servizi che incontrano il tema dei giovani, con la consapevolezza, però, che gli sforzi dei singoli territori non possono bastare.

Occorre una strategia regionale forte che prosegua secondo l'ottica integrata già adottata. Soprattutto, lo chiedono a gran voce gli amministratori locali, serve una svolta nazionale che si traduca nella responsabilità di investire risorse sui giovani e in misure concrete: sostenere lo “start up” d'impresa, consentire l'accesso al credito, diminuire il costo del lavoro stabile e prevedere rimborsi spese dignitosi per stagisti e tirocinanti, continuando sempre a puntare su istruzione, ricerca ed innovazione per favorire una formazione tecnico-professionale di livello al fine di vincere quell'impostazione demagogica secondo cui i giovani rappresentano il futuro del Paese. Perchè, invece, i giovani sono il presente del Paese. Qui e ora. E qui e ora meritano risposte credibili ed efficaci dalle  istituzioni e dalla società".


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