Elezioni a Dovadola, Carnaccini si candida a sindaco: "Da Zelli ho imparato tanto"
Mercoledì è stato inagurato il comitato elettorale "Siamo Dovadola" in Piazza Cesare Battisti
E' Marco Carnaccini il candidato sindaco del centrosinistra a Dovadola. Mercoledì è stato inagurato il comitato elettorale "SiAmo Dovadola" in Piazza Cesare Battisti, alla presenza tra gli altri del sindaco di Forlì, Davide Drei. "Dopo la rinuncia del sindaco Gabriele Zelli al secondo mandato - esordisce Carnaccini - un gruppo spontaneo di cittadini dovadolesi, avendo apprezzato il mio operato da Amministratore, mi ha chiesto di continuare questa esperienza con la massima carica cittadina. La cosa mi ha molto inorgoglito e sentita la mia famiglia, mia moglie Elisabetta e mia figlia Rachele, ho deciso di accettare".
"Io sono iscritto al Pd, ma la lista civica che si sta creando e ampliando sempre di più è veramente "laica" e formata prioritariamente da rappresentanti delle varie Associazioni, che sono la vera spina dorsale di Dovadola, essa pesca a 360 gradi nel paese senza guardare appartenenze politiche o altro ma alle problematiche che si vogliono rappresentare e affrontare - chiosa Carnaccini -. Fare l'amministratore di un piccolo Comune come Dovadola vuol dire operare in vari tavoli di concertazione, vedi l'Unione dei Comuni della Romagna forlivese, la Provincia, Atersir, la Regione Emilia Romagna, l'Asp forlivese, Livia Tellus e altro. In questi cinque anni, grazie anche alla guida di Gabriele Zelli, mi sono fatto molta esperienza e adesso so come muovermi agevolmente avendo capitalizzato una serie di rapporti personali in uno scenario assai complesso".
"Quando parlo con la gente faccio sempre l'esempio della treccia - chiosa -. Se stiamo insieme uniti, siamo come i tanti fili di una treccia che sostiene il paese, la tenuta di questa treccia è salda anche se qualche filo si rompe, non come un unico cavo d'acciaio che se si spezza tutto cade. È per questo che io non opererò mai un "uomo solo al comando" ma cercherò sempre di condividere le decisioni, grandi e piccole, da prendere per questa comunità. Decisioni che per un comune così piccolo non potranno mai una connotazione di "destra" o di "sinistra" ma giuste o sbagliate. Insomma passare dall'Io al Noi con un rapporto dal basso all'alto e viceversa continuo, cosa impegnativa ma che, a nostro avviso, si può attuare in un paese così piccolo".