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Inceneritore, il Taaf: "Legge regionale mal applicata, ai Comuni soci di Alea spettano 108mila euro in più"

ATERSIR e la Regione non rispettano la legge 16/2015 ed applicano il meccanismo di prelievo su questi rifiuti inceneriti solo ai quantitativi indifferenziati e non anche a quelli differenziati, parimenti bruciati.

Nell'udienza conoscitiva del 23 febbraio della 2^ commissione consiliare di Forlì sull'inceneritore Hera la dottoressa Cristina Govoni, funzionaria dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Emilia Romagna,  ha affermato che sia le legge regionale 16/2015 su economia circolare, sia il piano rifiuti prevedono l'obiettivo di contenere entro i "150 kg abitante" la "produzione pro-capite di rifiuti urbani indifferenziati" e che nel 2019 questi sono stati pari a "194 kg/abitante" mediamente in Regione. La citazione della legge risulta errata come il riferimento ai 194 kg/ab. La legge regionale 16/2015 (art. 1 comma 2) pone l'obiettivo di un quantitativo annuo procapite inferiore ai 150 chilogrammi per abitante "di rifiuto urbano non inviato a riciclaggio".  La normativa italiana (art 183 del Dlgs 152) definisce riciclaggio "qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i rifiuti sono trattati per ottenere prodotti, materiali  …..ma non il  recupero di energia …"

È evidente che, qualora si portino rifiuti differenziati all'inceneritore, essi non sono inviati a riciclaggio e non vi è dubbio che debbano essere aggiunti all'indifferenziato nel conteggio dei rifiuti che non rispettano l’obiettivo dei 150 Kg/ab suddetto. Spulciando fra i dati del 2019 abbiamo trovato almeno 44.152 tonnellate di raccolta differenziata spedite agli inceneritori, quasi tutte di Hera, di cui 8.133 tonnellate del bacino Hera Cesena pari a 38 kg pro-capite in più rispetto agli indifferenziati.

Non siamo di fronte a questioni di lana caprina. Atersir e la Regione non rispettano la legge 16/2015 ed applicano il meccanismo di prelievo su questi rifiuti inceneriti (5,45 euro a tonnellata di fondo economico da destinarsi poi ai Comuni che riducono al massimo gli sprechi e favoriscono il riciclaggio dei rifiuti ) solo ai quantitativi indifferenziati e non anche a quelli differenziati, parimenti bruciati. Quindi Atersir e Regione favoriscono l’ incenerimento. Da un lato fanno pagare meno i Comuni non virtuosi e danno contributi maggiori a quelli con poco indifferenziato ma molta RD ad incenerimento e dall’altro riducono il premio dovuto ai Comuni che inviano a incenerimento e discarica pochi rifiuti, come i Comuni soci di Alea. I conteggi corretti sui dati 2019 evidenziano che ai Comuni soci di Alea toccherebbero circa € 108.000 in più rispetto al conteggio solo sull'indifferenziato ed invece, per esempio Ferrara, gestita da Hera, dovrebbe avere in meno circa 84.102 euro. 

In conformità alla legge, a nostro avviso, non dovrebbero essere considerati come inviati a riciclaggio nemmeno gli scarti della preselezione delle raccolte differenziate, perché anch’essi inviati ad incenerimento,  quantificati dalla stessa regione in circa 250.000 tonnellate. In questo caso la differenza fra Alea e Hera Ferrara sarebbe di diverse centinaia di euro.


Nel Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione è evidenziato l’ ".. obiettivo di ridurre entro il 2030 almeno al valore di 110 kg pro capite i rifiuti non riciclati.." proprio per chiarire che anch'essi vanno conteggiati nel non riciclato. Infatti la nuova normativa italiana, in applicazione delle direttive europee, specifica che i rifiuti riciclati sono quelli effettivamente mandati ad impianti di riciclaggio al netto degli scarti, quindi da questo momento anche gli scarti, un 36% in più, vanno sommati alle quote di indifferenziato ed alle RD portate ad incenerimento. 

Nell’udienza conoscitiva del 23 febbraio invece, la funzionaria regionale, riferendosi all’ Patto per il Lavoro e per il Clima, ancora una volta dice tutt'altro: l'obiettivo dei 110 kg/ab si trasforma da "rifiuti non riciclati" a "rifiuto urbano indifferenziato pro-capite non inviato a riciclaggio". Ancora una volta una citazione errata tale da far escludere di nuovo scarti e rifiuti differenziati a incenerimento dal conteggio, con le conseguenze economiche prima citate. 

Ovviamente Hera ci guadagna perché gli scarti sono direttamente proporzionali al materiale estraneo presente nelle raccolte differenziate. Le analisi merceologiche eseguite dalla Regione a fine 2019 dimostrano che i sistemi di raccolta rifiuti praticati da Hera, quello a calotta con tariffa puntuale a Ferrara ed il sistema porta a porta misto a Cesena, evidenziano una percentuale molto elevata di impurità, tra il doppio e il triplo del sistema di Alea. Applicando correttamente la legge 16/2015, se il suddetto divario si allarga, aumenta anche, a favore dei Comuni soci di Alea, di premio derivante dal fondo incentivante regionale. Applicando scorrettamente la legge, invece, si favorisce l’ incenerimento e le raccolte qualitativamente peggiori.

Alberto Conti, coordinatore TAAF
Natale Belosi, Rete Rifiuti Zero ER
Fridays for Future Forlì
Parents for Future Forlì


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