Politica

Sanità, riorganizzazione ospedaliera. Pasini: "Va rivista la bozza"

Sull'argomento interviene Andrea Pasini, segretario regionale UdC, che esprime perplessità, dubbi e pone domande sull'atto aziendale

Lunedì prossimo si riunirà la Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria della Romagna per approvare in maniera definitiva il documento predisposto dalla Direzione Generale dell’Ausl Romagna in merito alla Riorganizzazione Ospedaliera. Un appuntamento importante a cui saranno chiamati i 75 sindaci dei comuni romagnoli che fanno parte dell'Ausl Romagna. A questi il compito - dovere di valutare le decisioni strategiche inerenti l'organizzazione dell'intera struttura sanitaria. Sull'argomento interviene Andrea Pasini, segretario regionale UdC, che esprime perplessità, dubbi e pone domande sull'atto aziendale.

"DOCUMENTO GENERICO" - “Il documento è troppo generico e possiede ampia discrezionalità di decisione - esordisce  Pasini - e il decreto Balduzzi che dovrebbe governare questo atto, è latente e non esplicitato. Il documento bozza, inoltre, si limita ad una descrizione di principi generali senza tuttavia entrare nello specifico. Al contrario ciò che ci si attende da un atto aziendale è una esatta descrizione di quella che sarà da una parte la struttura organizzativa aziendale e dall’altra l’erogazione de servizi sul territorio. Viene introdotto un diverso impianto istituzionale quale l’impostazione “reticolare”, una soluzione che non esplicita nel merito la struttura organizzativa  rendendo difficile, per gli enti locali, e per i sindaci (che devono approvare, con il loro voto) comprendere e rilevare  quali i servizi verranno erogati ai cittadini, le sedi di erogazione e le modalità; si parla di graduazione dell’offerta per intensità di cura, senza esplicitare sulla base di quali principi o parametri tale concetto dovrà essere tradotto nella pratica".

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LE RICHIESTE - Prosegue Pasini: "A fronte di un obbligo normativo di economicità ed efficienza, si parla inoltre, di un generico e del tutto teorico principio di “riduzione dei costi”,  anche se sembra evidente dalla struttura organizzativa, che non potrà che generarsi una amplificazione ed aggravio. Mi piacerebbe, quindi, avere conoscenza delle modalità e degli interventi che si intraprenderanno per raggiungere gli obiettivi di risparmio di spesa imposti dalla Regione e quali saranno gli investimenti per le tecnologie che, per gli ospedali che sono da anni in piano di rientro, sarebbe determinante per la crescita”.

NUOVO OSPEDALE DI CESENA - Il segretario regionale UdC esprime perplessità anche sul nuovo Ospedale di Cesena. “In merito alla Ristrutturazione Adeguamento dell’attuale Ospedale Bufalini, mi chiedo, perché la vecchia progettazione venga abbandonata? E se così fosse è perché non la si ritiene valida? Chi l’ha sbagliata? La “piastra” è stata costruita, cosa è rimasto da eseguire del progetto di adeguamento? E' in stallo? Non viene proseguito?".

Pasini prosegue con le domande: "Se ci sono ancora dei fondi che fine faranno, e se non ci fossero,  i 300 milioni stimati per costruire il nuovo ospedale, chi li mette, e quali tempi sono “ragionevoli” per l'opera? Dobbiamo aspettare 20 anni? Ultima domanda, se si trovano i denari, del vecchio ospedale che cosa ne facciamo? Abbattiamo tutto o si ha in mente di fare altro? Il Sindaco di Cesena, massimizza l'effetto annuncio, sapendo che poi “le rogne” verranno fuori negli anni, e che fa, le lascia al suo successore? Che impegno ha assunto la Regione?".

POSTICIPARE IL VOTO - "Ci sono, dunque validi motivi – conclude Pasini – per chiedere di posticipare il voto, rivedere la bozza di atto aziendale, con opportune integrazioni riguardanti soprattutto il collegamento con i territori, attraverso un percorso di partecipazione che coinvolga in modo prioritario i medici e gli operatori Sanitari, a cui va il mio ringraziamento".


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