Politica

Servizi di salute mentale, Molea: "Emergenza sociale in aumento"

“La salute mentale – afferma Molea – non deve essere vista come un problema di sicurezza, ma come un’emergenza sociale in aumento in tutte le fasce della società, soprattutto in questi tempi di crisi e di incertezza generalizzata"

 Valorizzare la partecipazione attiva di utenti, familiari, operatori e cittadini nei servizi di salute mentale e promuovere l’equità di cure sul territorio nazionale: sono questi i principali obiettivi della proposta di legge (n. 2233) presentata alla Camera da un gruppo di parlamentari tra i quali il forlivese Bruno Molea, deputato di Scelta Civica per l’Italia, che ne è il secondo firmatario.
 
“La salute mentale – afferma Molea – non deve essere vista come un problema di sicurezza, ma come un’emergenza sociale in aumento in tutte le fasce della società, soprattutto in questi tempi di crisi e di incertezza generalizzata. Questa proposta di legge, nel perseguire le proprie finalità e obiettivi, si pone comunque in continuità con quanto già stabilito nel 1978 dalla cosiddetta Legge Basaglia; personalmente ho da subito appoggiato la necessità e la volontà di ‘mettere mano’ a questa normativa, per garantire così nuovi diritti e tutele agli utenti ed alle loro famiglie”.
 
         La proposta di legge, infatti, inquadra la salute mentale in un contesto legato al concetto di comunità, definendo linee guida volte ad assicurare un’organizzazione degli interventi e delle prestazioni che metta al centro l’utente ed i familiari, riconoscendo l’importanza di percorsi di cura fondati sulla condivisione tra questi e gli operatori, nonché del reinserimento abitativo, lavorativo e sociale degli stessi.
 
         A questo proposito, la proposta di legge prevede anche la presenza, presso ogni Azienda sanitaria locale, di un Dipartimento di salute mentale che coordini ed assicuri, direttamente o indirettamente, tutti gli interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, integrazione sociale ed educazione sanitaria alle persone di età superiore a 16 anni affette da disturbi mentali; inoltre, istituisce la figura dell’Utente familiare esperto (UFE), che grazie al proprio sapere esperienziale può affiancare gli operatori dedicati nell’intervento di assistenza, nonché rappresentare per gli utenti ed i familiari un esempio di percorso di cura riuscito.
 


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