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A Forlì il ciclista ha sempre ragione

A Forlì, da tempo, è invalsa l’idea che chi va in bici può non rispettare il codice della strada e ha sempre ragione. Quando fa comodo sono pedoni in bicicletta e attraversano in bici sulle zebre reclamando la precedenza, quando sono in gruppo si credono dei TIR e occupano mezza e più carreggiata, anche quando vi sono accanto le piste ciclabili con tanto di obbligo, vedasi ad esempio viale Roma. E che dire delle bici elettriche (non quelle a pedalata assistita) che sfrecciano silenziose in prevalenza con in sella anziani senza casco, senza assicurazione e senza targa. E degli attraversamenti in bici, a tutta velocità, di giardini pubblici tra i bimbi che giocano? Sostate 5 minuti nel “Parco della Resistenza” in viale Spazzoli e vi accorgerete del pericolo che corrono i bambini.

Ma il vizio primario dei forlivesi è quello di andare in bici sul marciapiede anche quando accanto vi è una comoda pista ciclabile. Ciò potrebbe essere tollerato solo per un anziano o una mamma con bambino al seguito entrambi in bici. E che vuoi fare ?……ci si stringe nelle spalle, ci si fa da un lato e li si lascia passare, anche quando il marciapiede è stretto, ma quando vedi ragazzotti in bici sul marciapiede, a tutta velocità, con gli occhi sul telefonino e che non guardano dove vanno ti verrebbe la voglia di aprire le braccia per sbarrare la strada, ma non lo fai per non avere la peggio. Personalmente sono stato tamponato in corso della Repubblica da una giovane donna di colore che in bici, mentre pedalava, scriveva un messaggino e non ho avuto il coraggio di chiederle i danni. Perché a Forlì il ciclista ha sempre ragione! Ma i Vigili Urbani che fanno? Vanno anche loro in bici?


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