Segnalazioni

Raccolta differenziata, lo sfogo: "La chiave elettronica sarebbe la soluzione migliore"

Recita la missiva: "Riguardo la raccolta rifiuti porta a porta non sono per nulla d'accordo. Perché se paghiamo le tasse su i rifiuti, per fare la differenziata che per altro, per anni abbiamo fatto portando semplicemente i sacchetti nei bidoni per strada, ora ci obbligano a tenere i bidoni nelle abitazioni e tirarli fuori i giorni e all'ora che vuole Alea? Facendoci così tenere in casa roba mal odorante, spesso per giorni. Lo fanno forse per fare multe a tutti gli anziani o a chi non è in grado di effettuare, ricordare le manovre neccessarie? La differenziata in pratica è anni che si fa, senza difficoltà, a mio avviso si dovrebbe andare avanti come sempre. I cittadini che già pagano le tasse, non devono fare anche tutto il lavoro, per quello ci sono i netturbini. E se davvero vogliono potenziare la differenziata, che assumano ancora più operatori, invece di elargire stipendi super ai dirigenti.

Secondo me, se è vero, come è vero che è un problema di vitale importanza, prima di iniziare non avrebbero dovuto fare una campagna informativa a tappeto anche per anni. Se necessario partendo della scuola primaria, (come fanno ad esempio per insegnare la giusta alimentazione, così i bambini raccontano a casa quello che hanno imparato insegnando a loro volta ai familiari), inviando più opuscoli a ogni famiglia, facendo periodiche riunioni, ma a lungo termine, non solo due mesi prima di iniziare? Alcuni comuni hanno provato a dare a tutte le famiglie una chiave elettronica per aprire i cassonetti in strada, così i cittadini potevano riporre quando volevano i rifiuti, ma in molti casi li hanno dovuti togliere perché prima non avevano fatto abbastanza informazione e i cittadini non le usavano correttamente, rompendo così le chiavi. Per me sarebbero comunque la soluzione migliore, così non si dovrebbero tenere bidomi dentro le mura domestiche perché rimanebbero in strada, e si potrebbero riporre i rifiuti in qualunque momento come si è sempre fatto. Ci vuole solo molta più informazione, a tutti i livelli della società per lungo tempo".

Laura Pinna


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