Segnalazioni

"Il tempo ci riservò un capodanno a Zagabria"

La segnalazione

La vicenda che quest’oggi mi sento di raccontare riguarda un’esperienza che sicuramente porterò a lungo dentro di me e che certamente mi ha permesso di vedere il mondo da un’altra prospettiva. Sarebbe interessante scoprire chi, anche solo una volta nella vita, ha avuto modo di vivere una situazione simile alla mia. Il tutto fonda le proprie radici nell’aprile del fatidico 2020: al tempo sedicenne ed annoiato dalla realtà che si faceva ogni giorno sempre più opprimente, decisi di introdurre un qualcosa di nuovo nella mia vita. Ricordai allora, per caso, le parole del mio professore di inglese, il quale per migliorare nella materia, invitava ad ampliare le nostre conoscenze e il nostro bagaglio culturale, imparando la lingua attraverso la musica, il cinema e dialoghi con persone madrelingua. Ricordo che per puro caso mi venne in mente di cercare applicazioni che mi consentissero di dialogare con qualcuno: dapprima trovai un sito di amici di penna, italiano, che non corrispondeva alle mie esigenze. Fu allora che cercando su internet trovai il video di questa ragazza che recensiva un’applicazione fatta apposta per conversare con persone da tutto il mondo. Non esitai e fu così che provai: mi rivolsi a diverse persone provenienti da diversi paesi europei, quali Inghilterra, Belgio, Germania e Croazia, paese a cui ero affezionato grazie ad una vacanza fatta in precedenza. Nonostante scrissi a numerose persone, notai come molte interruppero la conversazione dopo non molto. Lo stesso giorno dell’iscrizione, però, feci una scelta che ancora oggi influenza il mio presente: invia una lettera a questa ragazza, di cui seppi poco dopo il nome, Lucija, con la quale iniziai una conversazione che passo dopo passo si fece sempre più interessante. Parlammo e scoprimmo sempre di più dell’uno e dell’altra fino al luglio dello stesso anno, quando, convinti di un possibile incontro estivo, decidemmo di provare una relazione a distanza. Sfortunatamente quell’incontro non fu mai effettuato a causa della pandemia che, sebbene si fosse interrotta per un breve periodo, in agosto ritornò facendoci perdere le speranze. L'inizio della scuola per entrambi non aiutò e l’arrivo dell’autunno e dell’inverno ci fecero desistere dal nostro proposito. Nonostante l’impossibilità di vedersi e il passaggio di diversi momenti delicati, trascorremmo l'autunno e l'inverno del 2020 sempre di più convinti che prima o poi la possibilità di un incontro l’avremmo ricevuta. Terminammo l’anno uno a Bertinoro, dove risiedo, e l’altra a Zagabria. Passammo un capodanno un po’ amareggiati a causa della lontananza che da luglio affliggeva il nostro rapporto. Nonostante ciò, fra conversazioni e videochiamate passammo anche l’inverno e l’arrivo del diciottesimo compleanno per entrambi alimentò le nostre speranze. Dapprima fu Lucija a festeggiare il tanto atteso traguardo, a marzo. Due mesi più tardi toccò a me. Ricordo ancora l’insistenza con la quale chiedevo ai miei genitori il permesso di viaggiare a Zagabria per vederla e, nonostante una titubanza iniziale, il si mi fu concesso. Ancora oggi penso che quello sia stato il regalo di compleanno più bello che mi sia stato fatto: partii il 28 maggio e tornai il 2 giugno. Qualcuno mi ha chiesto cos’avessi provato nel vedere Lucija dopo tanto tempo: di certo stupore, ma anche una felicità che si prova solo in una situazione del genere, dove si abbraccia una persona a cui si tiene, che è stata lontana per diverso tempo. L’impatto non cambiò nulla nella nostra relazione, anzi, fummo entrambi contenti nel constatare che corrispondevamo a coloro che si presentavano durante le videochiamate. La gioia e le emozioni furono di certo tante, sia quella volta lì, sia le altre due nelle quali mi recai a Zagabria. Successero poi diversi episodi quali il contagio di Lucija, in ottobre, e la distanza che si faceva sempre più evidente. Decidemmo di mettere il coltello fra i denti e di continuare, nonostante la situazione si facesse sempre più critica. Sono tornato l'altro ieri, 05/01/22, dal mio ultimo viaggio proprio nella capitale croata. Qualcuno giustamente si chiederà :”Ma farla venire in qua no?” A dicembre avevamo organizzato un viaggio secondo il quale lei sarebbe dovuta venire qui, in Romagna. Non è stato così purtroppo: il giorno prima fu trovata positiva ad un tampone antigienico effettuato in un laboratorio privato, lei che era stata infettata appena qualche mese prima. Questa notizia lasciò tutti scioccati, essendo che coloro più vicini a lei risultarono negativi. Nonostante ciò lei si dichiarava in ottima forma: capimmo tutti che il suo, come tanti altri casi, riguardava una falsa positività. Per capirci meglio era una portatrice sana. C'è da dire che ogni volta abbiamo sopportato diversi problemi, un mancato test o magari una breve malattia durante un mio soggiorno, ma mai avremmo pensato che ciò potesse accadere. Ci volle diversa pazienza da parte di entrambi per accettare la verità e poco mancò che le nostre strade si dividessero. Vero è che i biglietti dell’autobus erano ancora lì, pronti per essere utilizzati. Pensammo allora di fare un tentativo disperato, chiedendo ancora una volta ai miei di concedere l’opportunità per andare a Zagabria. Ci fu un’esitazione generale quando domandai per l’ennesima volta di affrontare un viaggio di più di dieci ore, in bus, specialmente durante una situazione sanitaria sempre più grave. Nonostante tutto, le mie motivazioni parvero giustificare il si dei miei genitori. Fu una sensazione unica vivere il Capodanno con Lucija sapendo che l’anno prima ognuno chiamava da una parte diversa dell’Adriatico. Il viaggio fu tranquillo e l’ospitalità ricevuta mi fece sentire come a casa. 5 giorni pieni per la quarta volta in un anno e qualche mese in più. Fu questo che il tempo ci riservò: un capodanno a Zagabria. E venne allora San Silvestro :la “rakija” bevuta come spumante per brindare e che incendia la gola, i fuochi lanciati già dieci minuti prima della mezzanotte e tanta felicità, tutto questo, un capodanno a “Zagreb”! Tornai dopo un tampone negativo e tanta allegria per il ritorno alla normalità. Scrivo quest’articolo ringraziando la mia famiglia, quella di Lucija e gli amici per il supporto che quotidianamente mi trasmettono e per l’incitamento mostrato affinché scrivessi quest’articolo dai tratti inusuali. Mi auguro che questa mia storia possa far sorridere il lettore che in questo momento starà vivendo una situazione di certo delicata e che gli porti speranza, augurandogli allo stesso tempo, buon anno! Forse è proprio una citazione di Nora Ephron che sintetizza al meglio questa piccola storia :”Se due persone sono fatte l’una per l’altra finiranno per ritrovarsi, a dispetto della distanza, del tempo e persino delle circostanze.”

Alessandro Betti