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"Noi disabili e ancora più poveri a causa del Coronavirus, non è vero che vengono aiutati tutti"

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Mi chiamo Roberta, sono sposata, ed ho un figlio di 17 anni, studente. Sia io che mio marito, siamo invalidi, e a causa delle nostre limitazioni abbiamo perso il lavoro. Io sono disoccupata da ben 3 anni, che per causa di serie complicazioni di salute che adesso relativamente risolte tramite intervento chirurgico non mi hanno permesso di trovare un occupazione , e mio marito è disoccupato da circa un anno, a causa delle sue limitazioni fisiche. Come reddito, percepiamo solo la Naspi, che mese dopo mese, diminuisce sempre di più, tanto è vero che questo mese abbiamo percepito solo 776 euro, e solo di affitto ne paghiamo 540 euro. Abbiamo chiesto agli enti locali, come affrontare la situazione, abbiamo eseguito alla lettera, tutto quello che ci è stato detto di fare, come ad esempio : richiesta reddito di cittadinanza, la quale ci è stata rifiutata perché dicono che nell'anno 2018, il nostro reddito superava la soglia di circa 200 euro per averne diritto. La risposta ci è stata comunicata sul sito dell'inps. Ci è stato consigliato di fare domanda per buoni spesa al comune, in base al decreto emesso in questo periodo per aiutare le famiglie in difficoltà, ci è stato rifiutato anche questo, perché dicono che gli aventi diritto sono solo coloro che hanno avuto una riduzione del reddito a causa del Covid-19.

Abbiamo contattato il comune di Forlimpopoli, dove siamo residenti, abbiamo spiegato dettagliatamente la nostra situazione cioè che non abbiamo soldi, non abbiamo da mangiare, non abbiamo la possibilità di acquistare medicine indispensabili, prodotti necessari per pulizia personale, ambiente e per bucato, non possiamo pagare le utenze, come luce, gas, acqua, rifiuti, tanto è vero che nei confronti del gruppo Hera, abbiamo accumulato un debito di circa 1000 euro. Abbiamo anche dovuto chiedere un piccolo prestito di 30 euro per l'acquisto di medicinali, salvavita di mio marito. Abbiamo anche spiegato che prima dell'epidemia tramite centro per l'impiego mirato di Forlì, dovevamo iniziare un tirocinio legge 14, retribuito con la possibilità di assunzione, ma per causa di quest'ultimo non è stato possibile fare. Dopo aver spiegato tutto questo ci è stato dato un minimo aiuto, che consiste in un pacco alimentare. Ovviamente quest'ultimo non può risolvere le restanti restrizioni sopra elencate. C'è stato anche detto, di chiedere un prestito ad amici e parenti per affrontare il problema, ma purtroppo nessuno ci può aiutare.

Ho contattato tramite whatsapp l'assessore comunale, rispiegando dettagliatamente la seria difficoltà che stiamo affrontando, ci viene riproposto di rifare la domanda sia per il reddito di cittadinanza, che quella per i buoni spesa. A questo abbiamo ribadito che purtroppo entrambe le domande ci sono state rifiutate, il quale ci ha risposto di fare richiesta per un contributo comunale, che verrà presa in considerazione per una valutazione dal comitato nel mese di giugno. Quindi se decideranno di accordarci un contributo ci verrebbe erogato nei mesi successivi. Adesso mi chiedo, visto che è stata pubblicata in rete la notizia che chi ne aveva bisogno, poteva essere aiutato economicamente, e questo non è solo scritto sull'avviso pubblico del comune di Forlimpopoli, Perché noi come famiglia siamo alla soglia dell'estrema povertà non ci è possibile accedere a tutti gli elencati supporti di sostegno. Tengo a precisare che se non esisteva l'emergenza Covid-19, in qualche modo avremmo provveduto alle nostre primarie esigenze, magari trovando un occupazione sia per me che per mio marito, o racimolando comunque, lo stretto necessario per sopravvivere eseguendo lavoretti in giro. Tutto questo mi sembra assurdo, che come noi, sicuramente ci sono altre famiglie nelle nostre condizioni e non vengono aiutate seriamente, perché non basta solo un pacco alimentare, che ovviamente non contiene il necessario, ma c'è molto altro dietro, necessita di acquisti di prodotti primari che non vengono assolutamente tenuti in considerazione da nessuno. Tengo anche a precisare che come ho scritto prima, la naspi, mese dopo mese, è sempre più ridotta... A conti fatti, tra due mesi, non potremo nemmeno più pagare l'affitto..... Rischiando di trovarci anche senza fissa dimora....

Mesi prima di questa emergenza, ci siamo impegnati quotidianamente a cercare un occupazione lavorativa, partecipando anche alle aste, senza avere risposte.... Alla fine di questo incubo, che tutti gli italiani stanno vivendo e soprattutto noi messi in questa situazione così gastrica, come ne usciremo se anche adesso in piena crisi mondiale, non si tiene conto delle necessità e fabbisogno altrui, nonostante si pubblicizza giorno dopo giorno, in tv, in rete e sui giornali che si sono presi provvedimenti per famiglie bisognose, ma tutto questo non è affatto vero? Spero che questa mia notizia la pubblicate in modo tale che tutti vengono a conoscenza di come noi e altre persone nelle nostre condizioni stiamo vivendo un doppio incubo dovuto dal COVID-19, dalla povertà e dall'essere rinchiusi in casa senza ombra di un aiuto concreto. È che le istituzioni possano effettivamente fare qualcosa di concreto, perché non basta che passa un auto della protezione civile che ripete il solito messaggio "restate a casa, andrà tutto bene, se avete bisogno contattateci che vi daremo una mano" parole ma non fatti....


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